Cd12X_BWoAAfjwAUn progetto destinato a rivoluzionare il concetto di giovani e sport. E’ il ‘Pisa football college’, una scuola calcio internazionale con affermati testimonial, fra cui il responsabile tecnico della prima squadra, Gennaro Gattuso, e che è destinata a ragazzi fra 11 ed i 18 anni, provenienti dall’Italia e dall’estero, desiderosi di intraprendere un percorso di studi coniugati all’attività sportiva.

bambini-che-giocano-a-calcioCollege diffuso Un vero e proprio College diffuso, modellato sulla recettività familiare (host family), presso famiglie selezionate e in sintonia con gli stakeholders pubblico-privati di una città come Pisa che, per il proprio tessuto socio-economico e per la propria tradizione storico-culturale-sportiva, può garantire un percorso scolastico di alto livello e l’apprendimento, o il perfezionamento, della lingua inglese con docenti di riconosciuta preparazione. Infatti l’attività calcistica sarà svolta integralmente in inglese sotto gli occhi di un direttore tecnico, di fama internazionale e allo stesso tempo una gloria locale, quale, l’ex calciatore pisano, Alessandro Birindelli, che guiderà uno staff di assoluto valore. La particolarità del Football College sarà infatti il totale e continuo coordinamento tra attività didattica e attività sportiva. Un percorso che accompagnerà i “giovani ospiti” fino alla soglia dell’Università. Saranno infatti messi loro a disposizione dei responsabili didattici che li assisteranno fino alla fase finale del loro percorso scolastico aiutandoli, agevolandoli e assistendoli anche nella scelta della futura carriera universitaria. Ma il Football College offrirà soprattutto massime garanzie di affidabilità a tutte le famiglie, residenti e non residenti, che decideranno di scegliere questo percorso per i propri figli. Per loro il College diventerà un punto di riferimento a fronte di rette di frequentazione e di soggiorno sostanzialmente divise in due tipologie: il periodo settembre-giugno e il campus estivo (2/3 settimane).  Sarà in ogni caso realizzata anche una retta per i ragazzi già residenti nel territorio e dunque non necessitanti di una host family.

Il sindaco:«Progetto che può qualificare il Pisa calcio e la città» «Il progetto è molto innovativo e molto coraggioso – ha dichiarato il sindaco di Pisa Marco Filippeschi – Mi era stato illustrato dal neo presidente del Pisa quando si era presentato come punto di riferimento societario del club calcistico della città. Questo progetto può qualificare i protagonisti della società Pisa ma anche della città. Possiamo dare la possibilità ai giovani di vivere al meglio una fase della loro vita per fare tanta formazione sportiva-calcistico e scolastico-universitario. Si tratta di organizzare una rete di ospitalità in delle famiglie, per accentuare la formazione scolastico-sportiva. Ho consegnato al presidente del Pisa, Petroni uno studio pubblicato dall’Università Bocconi di Milano dove si dimostra che Pisa è la prima città d’Italia dove si vorrebbe vivere se si sceglie di trasferirsi dal proprio luogo di origine».

calcio copia.jpgConi e Lega Pro sostengono il progetto Numerosi i soggetti pubblici e privati che si affiancheranno al Football College, quali ad esempio il Coni e la Lega Pro, per realizzare un importante strumento di visibilità nazionale ed internazionale oltreché per il sistema d’istruzione locale anche per gli operatori economici del territorio che godranno del beneficio di poter offrire servizi e prodotti agli ospiti della struttura e alle famiglie di riferimento. Comune di Pisa, Toscana Aeroporti, Università degli Studi, Camera di Commercio, Casa di Cura San Rossore, Bottega del Parco, assieme a tante altre realtà, hanno già dato il loro appoggio all’iniziativa. Ad esse si affiancherà poi un pool di partners provenienti da diversi settori commerciali che si adopereranno per fornire tutto il necessario ai “giovani ospiti” e per garantire ai loro genitori la più completa tranquillità.

Il presidente del Pisa: «Vivere lo sport in tranquillità» «Uno dei punti cardini del nostro progetto è l’educazione sportiva – ha aggiunto Fabio Petroni, presidente Pisa calcio, che deve consentire ai giovani di vivere lo sport come un’avventura tranquilla, in piena serenità, soprattutto perchè molto spesso si vedono genitori che incitano i figli in modo sbagliato e questo naturalmente è quanto di piu’ sbagliato si possa fare. Coniugare sport e cultura sarà importante, anche per lo sviluppo della nostra società. Il progetto a cui abbiamo pensato parta da lontano, sono anni che studiamo questa cosa ed è per questo motivo che volevamo investire solo su Pisa e in nessun altra piazza: coniugare lo sport a tutte le eccellenze culturali e non solo del territorio sarà molto importante, anche perché voglio ricordare che Pisa questo anno è città europea dello sport. Lo studio per i ragazzi del college sarà importante, non sarà tralasciato e a tal proposito ci saranno anche tutor didattici oltre che sportivi: Pisa dovrà diventare la Oxford di Italia, tanto che sarà sviluppato anche lo studio della lingua inglese. Abbiamo anche preso contatti con i club di Glasgow Rangers e del River Plate, ed i ragazzi più meritevoli nel luglio 2017 saranno mandati a nostre spese a fare uno stage formativo presso tali squadre».

Birindelli: «Onorato di collaborare» «Quando mi è stato proposto un ruolo in questo progetto di ‘Football college’, ho accettato subito con entusiasmo – ha sottolineato Alessandro Birindelli, uomo immagine del Pisa calcio perchè mi sento onorato di sviluppare un percorso che riguarda i giovani, componente fondamentale che va curata ed arricchita di contenuti nel mondo calcio italiano. Ho accettato di collaborare perchè rispetto molto la persona che per prima mi ha convinto a sposarlo, il d.s. Fabrizio Lucchesi, ma anche poi il presidente del club, Petroni. Fin da quando ho smesso di giocare ho cercato di arricchire le mie conoscenze professionali, e ho avuto modo di notare come questo tipo di progetto è già avviato e ha portato grandi risultati in molte parti d’Europa: penso alla Germania e all’Inghilterra ma anche in alcuni paesi extraeuropei. Manca nel nostro Paese un supporto educazionale-formativo a chi decide di intraprendere l’attività calcistica nel nostro Paese. Io sono convinto che questo progetto molto ambizioso e faticoso, diventerà ben presto da esempio per altre realtà in Italia. La cosa che piu’ mi fa piacere è che con questo progetto si uniranno varie realtà della città: istituzioni politiche, università e club. Solo con l’unità di intenti fra le varie componenti, si può crescere e penso che i benefici si avranno ben presto e saranno nel lungo periodo davvero di aiuto a tutti».