Seicento milioni di euro da investire in progetti che abbiano a cuore l’ambiente. E’ il “Fondo Kyoto”, iniziativa presentata questa mattina alla Cassa Depositi e Prestiti che a cinque anni dal suo concepimento, rappresenta un’opportunità per molti Comuni montani che intravedono nella green economy la strada per un nuovo sviluppo delle aree montane.
 
Il Fondo E’ stato istituito dalla Legge finanziaria 2007 per finanziare la realizzazione di interventi in attuazione dei dettami del Protocollo di Kyoto (1997), il trattato internazionale che fissa le linee guida per la riduzione delle emissioni inquinanti responsabili del riscaldamento globale. Il fondo dispone complessivamente di 600 milioni di euro su base triennale, e pertanto a partire dal prossimo 16 marzo sarà possibile candidarsi all'impiego dei primi 200 milioni di euro. Cinque Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo e Basilicata) si occuperanno direttamente della ricezione delle domande e della fase istruttoria, avvalendosi di enti di sviluppo o di società finanziarie regionali. Per le altre la gestione sarà centralizzata direttamente dalla Cassa Depositi e Prestiti, attraverso una convenzione con l'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

I progetti finanziabili «L'avvio di un fondo rotativo con un interessante tasso di interesse – ha spiegato Enrico Borghi, sindaco di Vogogna e responsabile ANCI per le politiche della montagna – può costituire un volano essenziale per l'innesco di investimenti nel campo delle energie rinnovabili di piccola taglia, della microgenerazione diffusa e degli interventi di efficienza energetiche. Sono stati recepiti i nostri consigli sull'esigenza di premiare l'innesco delle filiere corte, soprattutto nel campo forestale, e gli interventi di piccola entità. Ora ci auguriamo che le procedure burocratiche siano il più snelle possibili, anche per venire incontro alle amministrazioni locali».

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