Un imprenditore toscano di 45 anni e un suo prestanome sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla guardia di finanza, in esecuzione di misura di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip di Firenze Angelo Pezzuti, con l'accusa di truffa aggravata ai danni delle Regione Toscana.
 
Sequestri per 1,5 mln Per l'accusa i due avrebbero ottenuto illecitamente dalla Regione fondi strutturali europei per 1,5 milioni di euro. Sequestrati dalle fiamme gialle denaro contante e beni mobili e immobili per un valore equivalente ai fondi ottenuti. Il progetto era relativo alla costruzione di un natante a basso impatto ambientale. Eseguiti nelle province di Firenze, Pisa, Olbia-Tempio, Genova, La Spezia, Brindisi, Roma, Milano, Varese, Verona, Sassari, Siena e Biella perquisizioni e sequestri di somme di denaro depositate sui conti correnti intestati o nella disponibilità di altre quattro persone indagate e delle società coinvolte a vario titolo nella truffa. Nel dettaglio, gli indagati e le società da loro rappresentate, riunite per l'occasione in un' associazione temporanea di imprese (Ati), avrebbero beneficiato di fondi europei per un totale di 1.378.793 euro, per la realizzazione di un progetto di «sviluppo di una imbarcazione costruita con materiali innovativi a ridotto impatto ambientale e propulsione ibrida», ossia di un natante costruito con materiali ecocompatibili e mosso da motori alimentati da energie alternative da impiegare anche per la navigazione in aree marine protette.
 
Imprese senza sede legale in Toscana Secondo quanto accertato dai militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, coordinati dal Pm Christine Von Borries, nonostante la dichiarazione di fine lavori l'imbarcazione, mai ultimata, si trovava in stato di abbandono in un cantiere navale in Sardegna, e non in Toscana come previsto dalle norme che disciplinano l'utilizzo di fondi europei. Le imprese coinvolte sono risultate essere prive anche del necessario requisito della sede legale nel territorio regionale. Gli arrestati poco prima di aderire al bando pubblico di finanziamento avrebbero dichiarato di aver realizzato l'intero progetto in strutture industriali toscane, risultate però inadeguate ad ospitare un cantiere navale.