Alla fine il via libera al nuovo Statuto della Fondazione Mps è arrivato ma solo da una maggioranza della Deputazione generale. I sì, secondo quanto si apprende, sarebbero stati 12, 2 i voti contrari e 2 gli astenuti. Ma anche tra chi alla fine lo ha approvato i dubbi e i distinguo sarebbero molti per uno Statuto che recepisce, almeno in parte, le indicazioni del presidente dell'Acri Giuseppe Guzzetti ma che forse avrebbe avuto un via libera più facile se a Siena non ci fossero state le elezioni amministrative, in programma il 26 e 27 maggio. Non si sono fatti attendere infatti i commenti dei diversi candidati sindaco e anche degli aspiranti consiglieri
Comunali.
In attesa del via libera del Ministero L'Ente, guidato dal presidente Gabriello Mancini, nella nota che conferma il via al nuovo Statuto, spiega che i contenuti saranno illustrati solo dopo il via libera del ministero dell'Economia, e conferma che c'è stata un'approfondita analisi delle proposte arrivate nel corso della consultazione pubblica sulla prima bozza. Ma sempre secondo le stesse fonti, uno dei punti più discussi dai consiglieri, oltre alla necessità di un «impegno dell'Ente a mantenere la sede di Mps a Siena», riguarderebbe proprio il numero dei futuri consiglieri, scesi da 16 a 14 (c'era la proposta di portarlo a 11) e gli enti nominanti.
Il peso della politica Molti politici senesi, anche alcuni candidati a sindaco, avevano assicurato che la politica sarebbe uscita dalla Fondazione. In realtà dei 14 consiglieri 4 saranno nominati dal Comune di Siena (prima erano 8), 2 dalla Provincia (in precedenza 5). Invariato il peso di Regione Toscana (1), Università (1) e Diocesi (1). Un consigliere ciascuno verrà nominato dalla Camera di Commercio, dall'Università per Stranieri di Siena, enti che fino ad oggi non avevano voce in capitolo. Gli ultimi tre saranno scelti tra quelli proposti dalla Consulta Provinciale del Volontariato di Siena (1) e da organismi anche nazionali o internazionali (2). Proprio i criteri di nomina, oltre a non garantire la senesità, anche per lo spazio assicurato alla Provincia di Grosseto, per molti degli attuali consiglieri non escluderebbe completamente la politica dalla Fondazione.
Possibili tagli a Palazzo Sansedoni Dopo i tagli al personale di Banca Monte dei Paschi problemi potrebbero esserci anche alla Fondazione Mps. Ancora niente di ufficiale ma la politica del contenimento dei costi, annunciata dieci giorni fa dall'Ente presieduto da Mancini in sede di approvazione del bilancio, e la notizia della cessione dell'0,50% del capitale della banca per costituire «un adeguato livello di liquidità», secondo alcune fonti potrebbero essere la conferma di una difficoltà nel mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Secondo le stesse fonti la deputazione generale potrebbe trovarsi a fare i conti con la necessità di procedere a un taglio del personale (attualmente i dipendenti della Fondazione Mps sono 34). Una decisione che, però, si tenderebbe a posticipare per due motivi: la vicina scadenza elettorale per il rinnovo dell'Amministrazione comunale (il 26 e 27 maggio), e il rinnovo dei vertici della stessa Fondazione (tra luglio e agosto). Di questo alcuni dei candidati a sindaco avrebbero gia' parlato con Mancini e il direttore generale Claudio Pieri. Di certo, come scritto nella nota che accompagnava l'approvazione del bilancio, i costi del personale sono scesi nel 2012 da 5,6 a 4 milioni e ulteriori risparmi ci saranno nel 2013 dove il costo previsto sarà di circa 3,5 milioni (-40% circa dal dato del 2011 e -42% dal 2010).
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