Fumata nera alla Fondazione Mps. E’ stata aggiornata a martedì 27 agosto alle 11 la riunione della Deputazione Generale per la nomina del nuovo presidente e della Deputazione Amministratrice, dopo che nella seduta di oggi, durata oltre 3 ore, non è stato trovato l’accordo tra i consiglieri. Il presidente uscente, Gabriello Mancini, ha quindi convocato il nuovo incontro dei 14 consiglieri della Deputazione Generale. Presenti questa mattina tutti i 14 membri tra cui un deputato che ha partecipato in conference call.
Mancini: «Accordo possibile» «Il fatto che i deputati vogliano approfondire denota che intendono arrivare ad una scelta condivisa e collegiale. L’accordo è possibile». Sono state queste le parole di Mancini al termine della riunione. «Questo gruppo sta lavorando egregiamente – ha aggiunto – per arrivare a una soluzione nei tempi più rapidi possibili. I deputati vogliono approfondire i criteri che fanno riferimento allo statuto per poi valutare i curricula».
La situazione della Fodnazione al vaglio dei nuovi consiglieri «Abbiamo discusso criteri, professionalità e competenze per valutare poi i curricula che saranno raccolti da ogni deputato». Così Vareno Cucini, membro della deputazione generale della Fondazione Mps al termine della riunione . Sul tavolo della Deputazione generale, secondo quanto si apprende non ci sarebbero stati nomi per la scelta del presidente, della Deputazione amministratrice e del collegio dei sindaci revisori. I membri della Deputazione generale si sarebbero limitati a discutere ed approfondire l’ampia documentazione richiesta sulla situazione dell’ente.
Spunta l'autocandidatura Sempre secondo quanto si apprende sul tavolo della Deputazione generale sarebbe, però, giunta un’autocandidatura per la Deputazione amministratrice «di un professionista senese conosciuto».
I nomi in lizza Il rinvio di oggi si aggiunge a quello dello scorso 12 agosto quando, nella prima riunione tra i neo consiglieri di Palazzo Sansedoni non era stato trovato l'accordo (leggi). In lizza per la presidenza c’è sempre Franco Maria Pizzetti, ex presidente dell'Authority per la privacy, a cui alcuni esponenti del Pd, contrari all'indicazione del sindaco Bruno Valentini, vorrebbero contrapporre il nome di Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board della Bce (leggi). Non è escluso che emergano altri “candidati” visto che Bini Smaghi avrebbe già fatto sapere di non essere disponibile.