«Chiedo che la Deputazione Generale si riunisca la prossima settimana, anche se i consiglieri sono in ferie ovunque nel mondo, per dare un presidente e una Deputazione Amministratrice alla Fondazione Mps perché questo è il loro dovere». Lo chiede il sindaco di Siena, Bruno Valentini, all’indomani della riunione della Deputazione Generale conclusasi con un nulla di fatto e con le dimissioni di Antonella Mansi, e il rinvio della scelta al 22 agosto. «E’ inaccettabile che la Deputazione Generale – ha aggiunto Valentini – si consumi all’interno di scontri, veti e voti contrapposti che stanno bruciando nominativi di altissimo livello». In riferimento ai 14 componenti della Deputazione Generale il primo cittadino ha aggiunto: «loro erano lì, dovevano rimanere fino a notte fonda, ritrovarsi oggi e dare un nuovo vertice alla Fondazione».
La telefonata al Ministro Uno scambio di opinioni al telefono tra il sindaco di Siena e il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan su quanto accaduto ieri sera in Fondazione. A rivelarlo è stato il primo cittadino senese che ha aggiunto: «il Ministro ha apprezzato il mio invito alla Dg a riunirsi la prossima settimana e ha detto che è una cosa giusta». Il Mef, proprio ieri, aveva ribadito il 31 luglio come termine ultimo per la nomina del sostituto di Antonella Mansi e degli altri 4 componenti della Deputazione Amministratrice della Fondazione. La Dg ha invece fissato la nuova riunione per il 22 agosto ma di fronte all’ipotesi commissariamento il sindaco ha detto «non è sul tavolo». Lo stallo sui vertici della Fondazione Mps è all’esame delle competenti strutture del Ministero dell’Economia e delle Finanze e in serata si dovrebbe sapere quale decisione è stata presa in via XX settembre a Roma sul futuro dell’ente senese.
Questione di ferie Su quanto avvenuto ieri a Palazzo Sansedoni, Valentini ha evidenziato come sia «molto arrabbiato perché qualcuno è venuto meno al proprio dovere. Domando con quale responsabilità non si ha la capacità e il coraggio di scegliere rinviando la riunione mentre in Parlamento sono tutti precettati per portare in porto la riforma del Senato». Poco prima il sindaco aveva sottolineato come fosse finita l’epoca delle ingerenze politiche in Fondazione.
Il giallo Clarich Sulla bocciatura di Marcello Clarich alla presidenza della Fondazione si consuma intanto un piccolo giallo. Il primo cittadino senese ha infatti ribadito questa mattina che quello del professore della Luiss «era un nome di livello altissimo» aggiungendo poi: «Come si fa a dire di no a lui, figura nazionale legata alla città?». Il fatto reale è che a mettere il veto su Clarich sarebbero stati proprio i componenti della deputazione generale di nomina diretta del sindaco. I quattro consiglieri, infatti, secondo quanto si apprende, seppur in votazione segreta, avrebbero dato la loro preferenza all’altra candidata Bettina Campedelli. Segnale questo di autonomia o di una nuova spaccatura?