«Io penso che l'unico vero elemento di legame con il territorio lo si realizzi attraverso una partecipazione della Fondazione Mps all'interno della banca». Lo ha detto la presidente dell'ente Antonella Mansi in un'intervista a Rtv38. «Dopo di che – ha aggiunto – questa è la mia massima ambizione in termini prospettici».
 
Il rapporto cordiale con i vertici di banca «I vertici di Banca Mps e quelli della Fondazione Mps hanno la responsabilità di perseguire l'obiettivo dell'aumento di capitale». Ha ribadito poi la presidente dell'ente ricordando, subito dopo, che Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, presidente e Ad di Mps, hanno anche un piano industriale, «in cui si sono impegnati», e altre varie scadenze, «a breve, che chiaramente li chiameranno su una serie di risultati che essi stessi hanno determinato». I rapporti con i vertici della banca «per quel che mi riguarda sono cordiali e lo sono sempre stati» ha detto Mansi nell'intervista che sara' trasmessa alle 21. Resta un confronto la cui dinamica «dobbiamo accettare perchè è normale quando gli interessi sono forti, pregnanti e contrari, per buona parte». Ognuno deve fare la sua parte «e io – ha concluso la presidente – ho un compito molto gravoso, quello della partecipazione» che implica anche, «in qualche modo, di consentire in tempi ragionevoli un aumento di capitale più facile per la banca».
 
L’intreccio tra vendita azioni e aumento di capitale I tempi per la vendita di una parte del capitale di Mps ancora in mano alla Fondazione «saranno quelli che innanzitutto consentono di tutelare l'ente in maniera coerente rispetto alle proprie posizioni e aspettative. Poi, evidentemente, quelli che consentono un percorso più fluido per la banca». Ha aggiunto la presidente Mansi nel'intervista all'emittente Rtv38. Sabato l'Ad della banca Viola aveva auspicato tempi rapidi e «fatti concreti» dall'Ente. A proposito del richiamo 'a far presto', arrivato anche nei giorni scorsi Mansi spiega di cogliere in questo richiamo «l'aspetto positivo, perchè il rispetto dei ruoli è una buona regola che non va tradita. Noi siamo l'azionista: abbiamo un percorso davanti che è, prima di tutto, nel nostro interesse» ma questa è anche la «grande garanzia» per l'aumento di capitale deciso dal Monte, «della nostra buona volontà – ha proseguito Mansi -: portare avanti i nostri intendimenti e il piano che abbiamo concordato è un fatto vitale per la Fondazione e quindi prima di tutto per questo non lo tradiremo».
 
Quella botte con molti chiodi Ricordando il suo arrivo a Palazzo Sansedoni, nel settembre scorso, Mansi ha detto di essersi sentita come in «una botte con molti chiodi, con la sensazione che nel muoversi c'era da farsi molto male. Poi questa sensazione per fortuna è cambiata nel tempo. Credo di dover consegnare, questa è la mia responsabilità, il mio auspicio e il mio intendimento, una situazione certamente migliore di quella che ho trovato. Non è difficilissimo ma neppure facile, stante le condizioni di contesto». Così la presidente della Fondazione Mps, il cui mandato scade, come da statuto, alla fine del prossimo mese di aprile. A proposito del suo lavoro nei prossimi mesi. «Dopo rimetterò il mandato come previsto: le valutazioni delle Deputazioni' amministratrice e generale saranno una valutazione politica che non è riservata a me» ha aggiunto Mansi alla quale non dispiacerebbe risolvere subito i problemi della Fondazione: «Potessi farlo domani mattina, ovviamente…» conclude nell'intervista che andrà in onda questa sera sull'emittente Rtv38.

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