Si scalda la vigilia della riunione della Deputazione Generale della Fondazione Mps che dovrebbe portare al nuovo volto di Palazzo Sansedoni. E’ infatti in programma per domani la nuova assise, la terza in meno di un mese considerato l’insediamento, per cui è attesa la fumata bianca per il presidente, la Deputazione Amministratrice e il Collegio dei Sindaci Revisori. A scaldare la vigilia è il sindaco di Siena Bruno Valentini, tornato dalle ferie parigine, rilasciando un’intervista “piccante” su Fondazione e banca Mps nelle pagine domenicali de Il Sole 24 Ore (scarica). Una posizione, quella del primo cittadino senese, che conferma la fermezza sulle scelte intraprese e da intraprendere a Palazzo Sansedoni e a Rocca Salimbeni. Una posizione che Valentini sta portando avanti ormai da giugno e che più volte ha ribadito, anche in occasione del giorno del Palio, non senza grattacapi e mugugni all’interno del Partito Democratico, degli altri enti nominanti in Fondazione e anche nelle stanze dei vertici della banca.
 
Ipotesi azione di responsabilità «Chiederò ai membri dell'attuale Deputazione Generale di mettere a fuoco, carte alla mano, l'operato degli anni passati dei vertici della Fondazione per valutare eventuali azioni di responsabilità. Per il futuro, l'ente avrà un patrimonio diverso, ma dovrà investire in cultura e ricerca scientifica». Afferma Valentini nell’intervista.
 
No al «primo salumiere» presidente «Oggi non è possibile a causa dell'indebitamento, ma sono convinto che la Fondazione può operare per vendere parte delle azioni Mps per un controvalore ben superiore agli attuali corsi di Borsa. E qui – spiega ancora Valentini – sta il punto sulla scelta dei nomi: se i nuovi vertici dovessero semplicemente vendere titoli sul mercato, potrebbe essere dato l'incarico al primo salumiere».
 
Pizzetti, nome frutto di un confronto? E tutta’altro che un salumiere è il nome “sponsorizzato” da Valentini per la poltrona più alta di Palazzo Sansedoni: Francesco Maria Pizzetti. «Sia chiaro – spiega il sindaco – l’ex presidente dell’Authority non è una mia marionetta. Smentisco, inoltre, nella maniera più assoluta, di non essermi confrontato con gli enti nominanti: non ho proposto il nome a tutti, ma un dialogo c’è stato e nessuno ha posto ostacoli»
 
Elogio del bancario ignoto Valentini poi non sembra digerire un gran che le parole del presidente della banca Alessandro Profumo che, il 14 agosto alla festa del Pd di Siena, disse che senza lui e l’Ad Fabrizio Viola la banca non esisterebbe più. «Mps è un marchio conosciuto, il cui valore non è scritto in bilancio. Quando leggo che i vertici della banca si autoincensano come salvatori, ritengo che non valutino l'apporto della rete», dice Valentini. «Sarebbe invece opportuno fare un monumento al 'bancario ignoto' che si è messo in gioco».