«Sono arrivato da poco, ma l'impressione è che per adesso non ci sia un soldo, che ci sia una situazione di stand by. Aspettiamo che i soldi arrivino, speriamo». Lo ha detto, a margine della presentazione di una mostra a Firenze, il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla sua nuova esperienza di uomo di cultura “prestato” al mondo dell'economia come deputato generale della Fondazione di Mps.
Un motore per la cultura «La storia di Mps la si conosce – ha aggiunto – siamo in attesa di sapere quale sarà il futuro della banca e dunque della Fondazione. Io mi auguro che la Fondazione abbia le risorse per fare quello che ha sempre fatto, cioè alimentare e sostenere la cultura. Le più belle mostre d'Italia sono state fatte con i soldi della Fondazione Monte dei Paschi»
«Una fondazione che non ha più un quattrino» E proprio l’ex Ministro per i beni culturali, non è nuovo a “frasi d’impatto” sulla Fondazione Mps. A fine agosto, al termine della terza riunione delle Deputazione Generale chiamata a nominare i nuovi vertici, Paolucci innescò le polemiche dichiarando «Io vengo dal Vaticano e ho visto eleggere il Papa in quattro e quattr’otto e qui per nominare un presidente di una Fondazione che non ha più un quattrino e a cui non restano che gli occhi per piangere, in un mese non riescono a farlo. Misteri senesi. Le varie anime, così le chiamano loro, del partito tribù non si sono messe d’accordo – aggiunse Paolucci – mentre i cardinali si sono messi d’accordo»
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