Si tratta di una fumata grigia quella per la nomina del nuovo presidente della Fondazione Mps. Se infatti da una parte sarà necessaria una quarta riunione della Deputazione Generale in programma per lunedì 2 settembre, dall’altra la possibilità di un accordo di massima sembra emerso oggi dopo 5 ore di riunione sul nome di Franco Maria Pizzetti. Secondo quanto ha detto al termine dell’assise il membro della deputazione generale Sergio Betti la nomina dell’ex Garante della Privacy sarebbe «molto probabile». Quella di lunedì sarà la quarta riunione in tre settimane per la deputazione generale di Palazzo Sansedoni chiamata a nominare, oltre al presidente, anche i quattro membri della deputazione amministratrice e il collegio dei sindaci revisori.
 
Mancano i dettagli «La Deputazione Generale ha quasi definito la composizione dei vari organismi – spiega una nota della Fondazione Mps -, ma esiste l’esigenza di una verifica su eventuali incompatibilità risultanti dai curricula presentati e solo oggi pervenuti». Oltre alle verifiche si starebbe cercando intorno al nome del presidente il consenso di tutti i 14 membri e non solo la maggioranza di 11 richiesta dallo statuto. «Il momento è tale che noi vorremmo ci fosse un voto all'unanimità – ha aggiunto Sergio Betti – e penso che oggi, per il presidente, ci sarebbe stata la maggioranza. Ora siamo a un passo dalla conclusione». Sul tavolo della deputazione generale, oltre al nome di Pizzetti, ci sarebbe stato anche quello dell’ex sindaco di Siena Roberto Barzanti proposto dal deputato Antonio Paolucci.
 
Il «partito tribù» scatena le polemiche E proprio l’ex Ministro per i beni culturali, al termine della seduta, ha innescato le polemiche dichiarando «Io vengo dal Vaticano e ho visto eleggere il Papa in quattro e quattr’otto e qui per nominare un presidente di una Fondazione che non ha più un quattrino e a cui non restano che gli occhi per piangere, in un mese non riescono a farlo. Misteri senesi. Le varie anime, così le chiamano loro, del partito tribù non si sono messe d’accordo – ha aggiunto Paolucci – mentre i cardinali si sono messi d’accordo». Dichiarazioni che hanno provocato la pronta risposta di un altro deputato, Vareno Cucini, che poco dopo ha sottolineato: «abbiamo deciso di rinviare la discussione a lunedì quando potranno essere presenti tutti i deputati. Poi c’è stato chi l’ha interpretato come un segno dell’inciviltà dei senesi. E’ andato via dicendo che siamo il partito tribù ma non aveva capito nulla di quello che avevamo fatto  all’interno della Fondazione nella giornata di oggi.  Dispiace dirlo. E’ un personaggio di grande dignità ma oggi non si è comportato assolutamente bene e ha dimostrato di non volere bene a questa città».
 
Fumata quasi bianca per la Deputazione Amministratrice Salvo novità nei prossimi giorni, si attende dunque la fumata bianca per lunedì. Praticamente decisa la deputazione amministratrice, per i 4 posti disponibili ci sarebbe un 'lotto' di 6 nomi. Due dal settore finanziario Giorgio Olivato e Alfredo Cariello, due dal mondo imprenditoriale senese Giacomo Ciacci e Roberto Paolini, e due dal mondo accademico Alessandro Carretta e Flavia Galletti. Posto pressoché assicurato per quest'ultima dato che, da statuto, deve essere garantita la presenza di almeno una donna. La scelta degli altri 3 membri della Deputazione Amministratrice terrà conto di professionalità più adeguate alle esigenze dell'ente, eventuali incompatibilità e della residenza senese richiesta per almeno due dei quattro membri. Per il Collegio dei Sindaci Revisori ci sarebbero invece 6 nomi papabili per altrettante poltrone.