L’accordo c’è, manca solo la firma. La Fondazione Monte dei Paschi, azionista di maggioranza di Banca Monte dei Paschi di Siena al 36,5%, ha raggiunto l’intesa con le dodici banche creditrici sulla ristrutturazione del debito, circa un miliardo di euro, accumulato dal 2008. La firma per lo standstill, in scadenza proprio per la giornata di oggi, è però slittata e arriverà solo nei primi giorni di giugni, con molta probabilità l’8. L'obiettivo è arrivare ad un’ulteriore intesa che prevede il rimborso cash di 664 milioni di euro (a Credit Suisse, Mediobanca e Jp Morgan) e la rimodulazione al 2017, ma sarebbe possibile un'altra proroga al 2018, per gli altri 350 milioni.

Il rinvio della firma Dalle prime indiscrezioni sembra che lo slittamento a giugno sia una conseguenza dei blitz della settimana scorsa della Guardia di Finanza a Rocca Salimbeni e Palazzo Sansedoni (leggi), sedi rispettivamente di Banca e Fondazione Monte dei Paschi. Le Fiamme Gialle stanno infatti indagando sul prestito Fresh emesso nel 2008 dalla Banca per l'aumento di capitale necessario dopo l'acquisizione di Antonveneta. Non ci sarebbero comunque conseguenze dirette sull'accordo ormai raggiunto tra Fondazione e banche creditrici. Ed in tal senso, nonostante l’impatto mediatico dell’inchiesta della Finanza, anche il neo presidente del Monte dei Paschi Alessandro Profumo ha ribadito la sua piena fiducia affinché tutta la vicenda possa chiarirsi in tempi relativamente brevi. «La Banca è solidissima», ha detto. Una presa di posizione, questa, che ci fa vedere un presidente, insieme ovviamente al nuovo ad Viola, impegnato a mettere tutta la sua fama e la sua autorevolezza al servizio dell’istituto di credito. La strada è tracciata, a Siena si augurano che possa anche portare a placare le polemiche (intanto l’appello del primo cittadino Ceccuzzi – leggi – è stato accolto e il voto sul tanto contestato consuntivo 2011 è stato posticipato al 21 maggio) che hanno animato la politica senese nelle ultime settimane (leggi).