Una nuova fumata nera è quella che con ogni probabilità si alzerà domani da Palazzo Sansedoni a Siena quando la deputazione generale della Fondazione Mps tornerà a riunirsi, dopo l’insediamento del 12 agosto (leggi), per le nomine del presidente, della deputazione amministratrice e del collegio dei sindaci revisori. Veri e propri segnali di fumo per i tanti senesi sotto l’ombrellone nelle coste toscane ma anche per il presidente della banca Mps Alessandro Profumo e per il sindaco di Siena Bruno Valentini in vacanza in lidi o città ben più lontani. E segnali di fumo si scorgeranno anche a Milano dove il titolo Mps sta correndo a Piazza Affari facendo registrare un +20% nelle ultime 6 sedute ed oggi tenendo con un -0,09% in forte controtendenza con gli altri titoli bancari che sono arrivati a perdere oltre il 5%.
Non oltre il 2 settembre La riunione di domani dovrebbe essere ad ogni modo quella in cui verranno presentati sul tavolo della deputazione generale nomi e curricula di chi potrebbe sedere nella nuova deputazione amministratrice e sulla poltrona di presidente. Dopo la girandola dei nomi e delle preferenze espresse, più o meno velatamente dai diversi rappresentanti degli enti nominanti, su profili e intenti che dovranno traghettare la Fondazione, domani le carte potranno uscire allo scoperto ma solo tra le mura di Palazzo Sansedoni. Servirà poi un nuovo confronto dentro e fuori le stanze che si affacciano su Piazza del Campo prima che si possa arrivare alla fumata bianca, entro e non oltre il 2 settembre. L’articolo 9 del nuovo statuto dell’ente recita infatti: “il presidente della Fondazione e gli altri componenti la deputazione amministratrice sono nominati dalla deputazione generale entro 30 giorni dalla scadenza della deputazione amministratrice” (3 agosto ndr)
Ipotesi “governo ponte” Quello che potrebbe prospettarsi è anche una sorta di “governo ponte” per la Fondazione Mps. L’articolo 26 dello statuto, infatti, dispone che “al fine di determinare una sfasatura temporale nella durata dei diversi organi della Fondazione, con riferimento alla prima nomina del Presidente, della Deputazione Amministratrice e del Collegio dei Sindaci, successiva all’entrata in vigore delle modifiche statutarie […] si applicano le seguenti disposizioni: Presidente, Deputazione Amministratrice e Collegio dei Sindaci così nominati rimangono in carica per un esercizio”. Questo significa che i nuovi organi rimarranno in carica per un anno e il mandato non sarà conteggiato nel limite dei due mandati di 4 anni ciascuno stabiliti sempre da statuto.
Un anno di decisioni cruciali Di fronte a questa possibilità alcuni esponenti tra gli enti nominanti e alcuni membri della deputazione generale starebbero pensando ad un “governo ponte” fortemente radicato con il territorio a difesa di quella senesità tanto conclamata quanto messa a forte rischio dalle decisioni che la Fondazione Mps dovrà prendere entro il 2014 sulla banca: dismissione delle quote azionarie e ricapitalizzazione su tutte. Ecco come negli ultimi giorni la candidatura alla presidenza di Francesco Maria Pizzetti abbia perso l’appeal iniziale pur rimanendo sul tavolo dei papabili. Sulla deputazione amministratrice intanto continuano a rincorrersi i nomi e le candidature, più o meno comprovati, più o meno noti, più o meno legati alla politica soprattutto locale. L’aspetto che casomai è passato sottotraccia è che nella nuova DA “devono essere rappresentati entrambi i generi” (Art. 9).