Su venti punti monitorati, nove sono risultati con cariche batteriche molto elevate, quattro con cariche batteriche elevate. E sono in particolare i fiumi a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi conseguenze non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti. È questo il bilancio del lavoro svolto lungo le coste toscane dall’équipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al sostegno di CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio). L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata stamane nel corso di una conferenza stampa a Marciana Marina, alla quale hanno partecipato Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde, Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Gioia Benedettini, responsabile settore mare ARPAT e Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago.
«Salute del mare a rischio» «La salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa della maladepurazione, dei rifiuti galleggianti e spiaggiati, e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani – ha commentato Sabbadin – purtroppo anche in Toscana i risultati deludenti in prossimità di numerosi foci e canali di questa regione non ci sorprendono, dal momento che il problema riguarda non solo le aree costiere ma interessa gran parte del territorio nazionale».
Toscana settima per illegalità contro il mare Nella classifica delle illegalità compiute nel 2017 ai danni del mare, contenuta nel dossier Mare Monstrum, basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di Porto, e presentato la scorsa settimana da Legambiente, la Toscana occupa il settimo posto (su quindici regioni) con 1297 infrazioni accertate (il 7,6% del totale nel Paese), 1717 persone arrestate e denunciate e 291 sequestri effettuati: «La Toscana ha 2,2 infrazioni per ogni chilometro di costa – aggiunge Sabbadin – con numeri maggiori nell’ambito delle illegalità nel ciclo dei rifiuti e del cemento, e nei reati legati al codice della navigazione. Noi non vogliamo solo informare e sensibilizzare i cittadini, ma negli ultimi due anni abbiamo anche presentato alle autorità preposte esposti sui punti più critici individuati, nella speranza che si intervenga per accertare le responsabilità, sanando le situazioni più delicate».
«Toscana a due facce» «Una fotografia che ci restituisce per l’ennesima volta una Toscana a due facce – ha dichiarato Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – quella ancora incerta della Toscana Settentrionale (con l’unica bella eccezione di Marina di Vecchiano) e quella eccezionale, con performance ambientali paragonabili alla Sardegna, della Maremma grossetana”.
Due gli esposti in arrivo La Goletta Verde quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando, nel caso della Toscana, due esposti sulle situazioni più critiche: uno nei riguardi della foce del Fosso di Mola / Fosso Centrale, in località Mola, tra i comuni di Capoliveri e Porto Azzurro, all’Isola d’Elba (Li); l’altro riguarderà, come l’anno scorso, la foce del torrente Carrione, a Marina di Carrara (Ms), da dieci anni a questa parte il sito più inquinato della costa toscana.
I rilievi nel dettaglio Tre i punti monitorati in provincia di Massa Carrara, tutti giudicati come «fortemente inquinati»: Sulla foce del torrente Carrione a Marina di Carrara; sulla foce del torrente Lavello in località Partaccia a Massa, dove è stato trovato un buon quantitativo di spazzatura usa e getta, e sulla foce del fiume Brugiano, a Ronchi, sempre nel comune di Massa. Quest’ultimo è stato monitorato quest’anno per la prima volta. Due i punti monitorati in provincia di Lucca. La foce del Fosso Montrone, in località “La Focetta” a Pietrasanta è stato giudicato “inquinato”, mentre il punto sulla foce del Fosso dell’Abate, a Lido Camaiore, nel Comune di Viareggio, è indicato come “fortemente inquinato”. Due i punti analizzati anche in provincia di Pisa: “inquinato” il punto sulla foce del canale del Navicelli a Calambrone, nel comune di Pisa. Entro i limiti di legge, invece, le analisi rilevate alla foce del fiume Serchio, a Migliarino nel comune di Vecchiano. Dei sette punti monitorati in provincia di Livorno, tre sono risultati “fortemente inquinati”, due “inquinati” e altrettanti entro i limiti. Tra i “fortemente inquinati” vi sono la spiaggia fronte Fosso Camilla, a Marina di Bibbona, un punto mai monitorato finora; sullo scarico presso via Salivoli, a Marina di Salivoli nel comune di Piombino e sulla foce del Fosso di Mola / Fossone a Mola, tra i territori comunali di Capoliveri e Porto Azzurro, che sarà oggetto di un esposto alle autorità. “Inquinati”, invece, il punto a mare fronte Fosso della Madonnina, in località Punta della Rena a Portoferraio, e nei dintorni della spiaggia presso il Moletto del Pesce a Marciana Marina. Nessun problema per la foce del canale Scolmatore, tra i comuni di Livorno e Pisa, e sulla spiaggia lido di Capoliveri, all’interno dell’omonimo territorio comunale, punto inedito per le misurazioni dei tecnici di Goletta Verde. Infine, sei i punti analizzati in provincia di Grosseto, di cui due giudicati “fortemente inquinati”: sulla foce del fiume Gora a Follonica e in località Neghelli a Orbetello, in prossimità di uno sversamento sulla spiaggia oggetto mesi fa anche di una denuncia pubblica da parte dei cittadini locali. Entro i limiti di legge, invece, i punti monitorati sulla foce del canale San Rocco a Marina Di Grosseto; la foce del fiume Albegna, in località Bocche di Albegna nel comune di Orbetello e due spiagge nel comune di Monte Argentario: quella di fronte al canale a Poggio Pertuso – Cala Galera e quella in prossimità di una stazione di pompaggio in località Pozzello.