«Ogni mattina, col sole o con l'acqua, scendo dal tram, alla fermata Paolo Uccello e se mi volto, vedo la cupola del Brunelleschi, laggiù in fondo, nel mezzo al mare di Firenze. Macino chilometri, alle Cascine, compro pane e verdure in Oltrarno. Giro per i teatri, i bar, le feste, le piazze. Amo la compagnia degli amici, delle donne in miglior grado. Soffro, sbraito, mi lamento, rivolto le budella, piango, rido, mi sganascio! È per la vita, triste e allegra, che mi vanto. Amoreggio! Mangio e bevo! E canto!». Una dichiarazione d’amore, eterna e immortale, che si trova nell’incipit del libro “Baciami francese”. L’ultimo di Carlo Monni , attore e toscanaccio doc, scomparso lo scorso 19 maggio (leggi). Oggi, il ricordo indelebile lasciato da “Bozzone” vuole rivivere. E sono proprio i suoi conterranei fiorentini a chiedere che il suo nome diventi immortale. Controradio ha infatti lanciato una petizione, già attiva online (link), indirizzata al sindaco Matteo Renzi per intitolare la fermata Cascine della tramvia di Firenze a Carlo Monni. «Questa richiesta è un messaggio d’amore per un uomo che, con la sua forza d’artista, è entrato nel cuore della città di Firenze – si legge nel lancio della petizione -. Ed è un omaggio a questo amatissimo personaggio» che, aggiungiamo, lontano da echi nostalgici ha saputo rappresentare una toscanità autentica e a tratti magica. Oggi, una città e un territorio intero provano a ripagare la sua memoria con la stessa moneta, ovvero con lo stesso indimenticato affetto.

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