Una stagione politica e culturale per molti versi straordinaria: la Firenze degli anni Cinquanta, quella del sindaco Giorgio La Pira, della ricostruzione e dell’espansione urbanistica, della nascita dell’alta moda e del primo scudetto della Fiorentina, rivive nelle fotografie, nei documenti e nelle pagine del ‘Giornale del Mattino’. La mostra ‘Firenze anni Cinquanta. La Pira e il ‘Giornale del Mattino’ di Bernabei’, a cura di Pier Luigi Ballini, promossa da Comune di Firenze e Fondazione La Pira e ospitata dal 14 marzo al 3 maggio nei locali dell’Archivio Storico del Comune di Firenze in via dell’Oriuolo 33.

La trasformazione di Firenze È il 5 luglio 1951 quando Giorgio La Pira, candidato al Consiglio comunale come capolista della Democrazia Cristiana, viene eletto sindaco. Nel corso del suo mandato la città si trasforma profondamente: si ricostruiscono i ponti distrutti dalla guerra, nascono nuovi quartieri come l’Isolotto, vengono costruiti alloggi popolari per i poveri e gli sfrattati. L’impegno del “sindaco santo” per la difesa del lavoro contribuisce al salvataggio di aziende storiche, i servizi sociali sono potenziati, anche le attività culturali hanno nuovo sviluppo. Convinto che Firenze avesse una missione da compiere, La Pira ne promosse la vocazione internazionale organizzando i Convegni per la pace e la civiltà cristiana, il Convegno dei Sindaci delle città capitali e i Colloqui del Mediterraneo.

I 27 pannelli illustrativi, disposti in un percorso suddiviso in quattro sale, i materiali documentali custoditi in apposite bacheche, le immagini in loop e i contributi filmati riprodotti su megaschermo, ricostruiscono i momenti salienti di questa florida stagione cittadina con documenti esclusivi, fotografie d’epoca e, in particolare, attraverso le pagine del «Giornale del Mattino», in quegli anni diretto da Ettore Bernabei. Il quotidiano, erede della Nazione del Popolo – organo del Comitato di Liberazione Nazionale della Toscana – nasce nel 1947 come «Il Mattino d’Italia», per poi cambiare nome nel 1954. Vero e proprio esperimento politico-editoriale, il «Giornale» si dichiara “scritto in collaborazione con i lettori”, e si fa portatore di numerose innovazioni sia nella struttura e nella confezione del giornale, sia negli stessi contenuti di informazione: novità che saranno ben presto assorbite anche dalla stampa nazionale. Una speciale postazione dotata di touch screen permetterà di consultare un nucleo di oltre 400 pagine della storica testata selezionate tra diversi settori – politica, economia, cronaca, cultura, sport. Il quotidiano di Bernabei non soltanto contribuì ad arricchire il dibattito politico del secondo dopoguerra, ma diede voce ai protagonisti della cultura letteraria e pittorica del tempo: un’apposita sala della mostra è dedicata alle opere che nel biennio 1954-1955 furono esposte, nella sede del giornale in via delle Ruote, da alcuni tra i principali innovatori della pittura italiana della prima metà del Novecento: Primo Conti e Ottone Rosai. A questi si aggiunge una scelta di quadri conservati nel Fondo del ‘Giornale del Mattino’ di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, realizzati dagli artisti che a Firenze animarono la stagione pittorica immediatamente successiva: Dino Caponi, Renzo Grazzini, Silvio Loffredo e Bruno Rosai.