Tatarusanu in porta, difesa con Richards a destra, Hegazy al centro, Pasqual a sinistra, centrocampo molto folto con Badelj, Kurtic, Lazzari e Vargas, in attacco Ilicic e Babacar. Non sarà questa la formazione che scenderà in campo fra poche ore nella sfida che vale gli ottavi di finale della Tim cup fra Fiorentina e Atalanta, fischio di inizio questo mercoledì, nel tardo pomeriggio, ore 18, al Franchi di Firenze, ma un occhio attento da parte di proprietà, dirigenti, allenatore, media e tifoseria andrà anche e soprattutto agli uomini sopracitati che chi per un motivo, chi per un altro, sono tutti sotto osservazione in vista della prossima stagione, visto che sono tutt’altro che sicuri di indossare ancora la maglia viola fra 7 mesi, quando partirà ufficialmente con il ritiro estivo, l’annata 2015-2016.
Anche quest’anno “zero tituli”? La Fiorentina cerca dalla sfida ai bergamaschi guidati da Colantuono quelle risposte ai tanti punti interrogativi sulla rosa da allestire per un anno, il tredicesimo con i Della Valle proprietari, che dovrà dare se è possibile risposte ancora più positive di quelle attese già in quello attualmente in corso. Perché a meno di sorprese clamorose la società viola chiuderà questa stagione con l’ennesimo ‘zero tituli’, anche in virtu’ del malpancismo dimostrato dal proprio tecnico Vincenzo Montella sabato scorso con la stampa, rea a suo avviso di aver travisato le parole che aveva come riferimento ad un ‘non meglio precisato’ attaccante viola che sbagliava spesso mira. Quindi per non prolungare il periodo senza trofei, i Della Valle saranno chiamati ad uno sforzo ulteriore la prossima stagione, a livello economico e tecnico.
I mille interrogativi dei tifosi viola La Fiorentina contro l’Atalanta cercherà di compiere il suo primo passo stagionale verso una nuova finale all’Olimpico di Roma, dopo i fattacci del 3 maggio 2014 con gli avvenimenti legati soprattutto all’ordine pubblico, e si aspettano delle risposte concrete da chi un ‘domani’ a Firenze non ce l’ha per niente sicuro. Prendete Tatarusanu, catapultato in porta per la mancata volontà di rinnovo di contratto di Neto, e già sotto pressione per i gol presi contro Parma e Palermo. Il rumeno dovrà dimostrare di valere quel numero uno indossato in passato da gente come Sarti, Toldo e Giovanni Galli, e non essere finito in maglia gigliata solo perché la sua procuratrice lavora con il potente agente di mercato Fali Ramadani, molto ben visto nella sede viola. Richards puo’essere fino ad oggi ricordato nel calcio solo per una scazzottata con Balotelli ai tempi del Manchester City? Ed Hegazy, il Nesta d’Egitto, vale davvero il campionato italiano? Capitan Pasqual riuscirà a farsi rinnovare il contratto senza dover per forza arrivare alla quota minima di 20 presenze da almeno 45’? Ma soprattutto Badelj è un croato troppo lento per il calcio italiano o un mediano ancora in cerca di ambientamento? Chi si recherà al Franchi mercoledì sera vorrà capire se Vargas oltre che sfornare figli, il quarto è in arrivo al termine della prossima estate, è ancora capace di fare cross con il suo piede mancino, se Kurtic è in Fiorentina solo perché ha lo stesso agente di Ilicic, se quest’ultimo risolverà i suoi dubbi sul trasferimento a Bologna o al Torino, magari tornando a fare gol, e soprattutto se Babacar merita un rinnovo a quasi 22 anni da top player italiano, o è ancora il giovane El Khouma, ovvero uno che sogna di essere leone nella foresta, ed è ancora invece micino. Tutti motivi buoni per spendere da un minimo di 5 ad un massimo di 20 euro per un posto allo stadio di Firenze, e rinunciare a vedere la gara alla tv, da cui è sempre ingannevole trarre giudizi finali. Quelli che comunque nel club viola sperano di raccogliere dai tanti calciatori in bilico, tutti in cerca di un autore, o comunque della definizione di sé stessi per il loro futuro.