diamanti-fiorentina-18Come dice quella canzone: «Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano» e sembra calzata a pennello per la storia fra Alessandro Alino Diamanti e la Fiorentina. Incontratisi  nel gennaio 2003, quando fu uno dei primi acquisti della famiglia Della Valle con l’allora Florentia viola impegnata in C2, la maglia gigliata ed il classe ’83 pratese si sono ritrovati 12 anni dopo, con  il trequartista toscano che nel frattempo aveva fatto il giro del mondo, e non soltanto in senso letterale: prima l’esperienza a Livorno, poi al West Ham in Inghilterra, successivamente Brescia, Bologna e Guangzhou in Cina. Chi avrebbe scommesso che quel ragazzino di neanche vent’anni che si allenava ai cosiddetti campini in zona stadio Franchi, sarebbe tornato quasi 150 mesi dopo da giocatore fatto, con tanto di conquista di un argento agli Europei con la Nazionale azzurra vissuto da protagonista, e sarebbe ricomparso con la maglia della Fiorentina, tanto da segnare il suo primo gol a Firenze, domenica scorsa, per giunta sotto la curva Fiesole?

I ritorni di Gilardino e Diamanti Molto probabilmente nessuno ma il calcio è anche questo, storie assurde, che però diventano romanzi. Un acquisto quello di Diamanti fortemente voluto dal patron gigliato Andrea Della Valle che non potendo accontentare il proprio tecnico, Vincenzo Montella, che sognava di formare l’accoppiata Mario Gomez – Giovinco, ha deciso di regalare a sé stesso e a Firenze questo splendido ritorno, anzi, due. Perché anche Alberto Gilardino è un arrivo firmato dal patron viola, che in previsione di una possibile partenza, poi avvenuta, di Juan Guillerme Cuadrado, ha deciso di creare una Fiorentina magari meno forte tecnicamente ma piu’romantica e spregiudicata, affidando al proprio allenatore varie soluzioni offensive diverse, con tanto di aggiunta di Salah, uno che ha subito fatto impazzire i tifosi per quella sua anarchia tecnico-tattica che può rivelarsi un’arma in più.

Quei giri immensi prima della felicità Tornando a Diamanti la gara di domenica scorsa contro l’Atalanta ha dimostrato non solo che il ragazzo cresciuto nel Santa Lucia, storico club dilettantistico pratese che ha dato i natali calcistici anche a Paolo Rossi, è diventato un uomo fatto, ma che ha dei colpi nei piedi che possono sorprendere. Quel suo dribbling a metà del secondo tempo che ha mandato in tilt la difesa nerazzurra bergamasca, ha fatto impazzire di gioia i tifosi della Fiorentina che sognano con Diamanti una seconda parte di annata da protagonisti. Una storia appena ripartita quella fra Alino e Firenze e che stavolta potrebbe durare molto piu’dei sei mesi con cui si protrasse dodici anni fa, tanto che il numero 18 viola ha chiesto alla moglie, Silvia Hsiek, ex Vj di Mtv, e a suoi tre figli, Olivia, Aillen e Taddeo, di raggiungerli presto a Firenze. Nel frattempo da quando è tornato all’ombra del Duomo del Brunelleschi, ha ripreso a vivere nella sua Prato e si muove come un qualsiasi pendolare, nei pochi chilometri che separano la città laniera a quella che ha dato i natali a Dante. Perché a volte servono davvero dei giri immensi per capire che per trovare la felicità, basta fare pochi passi lontani da casa.

 

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