aquilaniNon c’era fra i convocati di Fiorentina–Dinamo Minsk di ieri sera (1-2 ininfluente per i bielorussi i cui ultras si sono resi protagonisti di alcuni scontri all’esterno del Franchi, ndr), ultima gara del girone K di Europa League per una squadra viola già sicura del primo posto e della relativa qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, ma c’è da capire se dietro la mancata chiamata di Alberto Aquilani da parte del suo tecnico, Vincenzo Montella, vi sia stata una volontà di preservare il centrocampista romano per la sfida di domenica pomeriggio a Cesena contro i bianconeri da poco affidati a Mimmo Di Carlo o un’ennesima bocciatura dell’ex giocatore anche di Juventus, Milan e Liverpool.

Il caso-Aquilani Infatti nell’ultimo mese e mese e mezzo il prodotto del settore giovanile giallorosso è di fatto scomparso dai radar delle scelte tecniche dell’allenatore viola che, si lo ha inserito a gara in corso una settimana fa contro la Juventus, al posto di Joaquin, ma che è stato scavalcato nelle gerarchie di centrocampo da Mati Fernandez. Non un periodo semplice per Aquilani, fra l’altro nominato anche da uno dei maggiori indagati dell’inchiesta chiamata “Mafia capitale” per un possibile prestito economico, e che soprattutto ha in ballo con la società gigliata il suo possibile rinnovo di contratto, attualmente in scadenza a giugno prossimo. Tutto infatti è raffreddato da questo punto di vista, dopo i primi approcci positivi, visto che l’attuale numero 10 gigliato vorrebbe firmare un legame con la Fiorentina che sia una sorta di chiusura della sua carriera calcistica, quindi su base triennale, mentre la società che ha la propria sede in via Manfredo Fanti parla di un prolungamento al massimo sui due anni. Aquilani che era stato fortemente voluto dal tecnico Vincenzo Montella due anni e mezzo fa, con tanto di accordo con Liverpool a cifre molto basso, e brusco abbassamento del proprio ingaggio da parte del giocatore, che aveva anche finalmente superato la tormentata questione personale dei problemi di natura fisica che ne limitavano la continuità di impiego e che faceva parte del triumvirato di centrocampo degli intoccabili con David Pizarro e Borja Valero, nella Fiorentina del tiki-taka. Aquilani che aveva fatto molto bene la scorsa stagione, tanto da guadagnarsi la chiamata per il Mondiale di Brasile con la Nazionale italiana, tranne poi non  giocare neanche 1’ con la squadra di Prandelli, unica eccezione dei 23 azzurri, come il terzo portiere Perin.

Appello natalizio Aquilani dunque atteso da risposte già dalla prossima trasferta di Cesena e poi dall’ultimo match viola del 2014, in casa, contro l’Empoli, con scenari che, in caso di ancora mancato impiego, potrebbero aprirsi per una sua cessione da Firenze già nella prossima sessione di mercato di gennaio. Non certo un lieto fine per uno soprannominato da sempre, visto la somiglianza calcistica con Giuseppe Giannini, il Principino.