Esattamente dopo quarantasette anni la Fiorentina disputerà un trofeo europeo per la terza stagione consecutiva. È il traguardo raggiunto ieri con la vittoria sul Palermo dalla formazione gigliata capitana da Manuel Pasqual che grazie ai tre punti acquisiti, quarto successo consecutivo in campionato, è male che vada destinata al sesto posto, a meno che non si consideri il Genoa escluso dalla possibilità di partecipare alla prossima Europa League in quanto non in possesso di requisiti richiesti dalla Uefa, ma che ha fatto ricorso al Coni. Anzi i viola con la vittoria allo stadio Renzo Barbera adesso si trovano a soli due punti dal Napoli, e con la possibilità di arrivare addirittura al quarto posto, e quindi confermare il piazzamento già acquisito nelle ultime due stagioni, con però in più una non disdicevole conquista di una doppia semifinale di coppa, in Europa League e quella d’Italia, venendo eliminata dai campioni uscenti, il Siviglia, e dalla finalista di Champions League, la Juventus.
Montella saluta Firenze Ebbene al netto dei tanti dati positivi, l’ennesimo gol di Ilicic, il nono stagionale, un’altra rete del sempiterno Gilardino, e la prima marcatura in campionato di Marcos Alonso, l’aria intorno al mondo viola è grigio, tendente al nero visto che sia nella conferenza stampa della vigilia del match contro il Palermo, che nel post gara, Vincenzo Montella ha chiaramente fatto intendere che difficilmente l’anno prossimo sarà ancora allenatore a Firenze. «La società sa le mie intenzioni dallo scorso febbraio. Bisognerà vedersi con la proprietà, quando vorranno, e capire se c’è la volontà di andare ancora avanti a braccetto insieme, con entusiasmo», ha spiegato il tecnico nativo di Castello di Cisterna spiegando come oltre ad un fine ciclo alla Fiorentina, si stia perdendo la congiunzione di stati d’animo: la proprietà vorrebbe far valere il contratto che Montella ha in scadenza a giugno 2017, mentre l’Aeroplanino ambisce ad obiettivi più alti, che non collimano con la programmazione della società gigliata. «Aspettiamo che passi questa settimana- ha detto per bocca della proprietà il ds Daniele Pradè -. Ci metteremo seduti, tornerà Andrea Della Valle, parleremo con Cognigni e con il dg Rogg. Manca solo una settimana, vediamo cosa sarà possibile fare per il discorso allenatore».
Il dopo-Aeroplanino La ridda di voci sul post Montella è già iniziata: da Maran a Donadoni, da Gasperini a Sarri, è tutto un inseguirsi di voci. Proprio il tecnico dell’Empoli però ha sgombrato il campo, almeno per il momento, su un suo futuro in gigliato. «Io il preferito dei Della Valle se andrà via Montella dalla panchina viola? È un opinione di chi lo sostiene, non ho mai avuto la fortuna di parlare con la famiglia Della Valle, né di conoscere le loro idee – ha detto ieri nel post gara con la Sampdoria proprio Maurizio Sarri -. Non ho mai parlato con la Fiorentina quindi non so che dire». «Per ciò che riguarda il mio rinnovo – tornando al ds Daniele Pradè che ha il contratto in scadenza a giugno 2015 -. È difficile trovare un’azienda seria come quella viola – ha spiegato proprio il principale uomo responsabile del mercato gigliato -. La situazione dei dirigenti non è prioritaria. In questo momento c’è altro a cui pensare. La nostra proprietà è seria, i tifosi viola devono esserne orgogliosi. Sul bilancio della nostra stagione parlano i numeri: due semifinali, centrate con tante partite difficilissime, e se dovessimo arrivare quinti, sarebbe una stagione fantastica. Speriamo comunque di chiudere a 64 punti».