E’iniziato da poche ore, con tanto di primo allenamento a porte aperte svolto giovedì pomeriggio allo stadio Franchi di Firenze davanti ad oltre ottomila tifosi, il 2015 in casa Fiorentina. Un anno che per il club gigliato dovrà essere di svolta con tante vicende cui bisognerà trovare una svolta, fra campo e fuori (vedi alla voce nuovo stadio) ma anche con alcune scommesse, molte delle quali riguardano il grande parco di giovani calciatori della rosa gigliata. Eccone un piccolo elenco:
A come Andy Bangu: il 2015 può essere il suo anno. E’il perno della squadra Primavera da due stagioni a questa parte e, anche se con ancora deficit fisici da migliorare, soprattutto in altezza, è il piu’pronto della prima squadra del settore giovanile viola per il grande salto.
B come Bardini e Bertolacci: mentre in prima squadra si giocano un posto due portieri stranieri, e Lezzerini deve ancora capire se andrà a giocare finalmente in prestito o sarà promosso a terzo, i due portieri della Primavera viola si sfidano per il posto da titolare sperando in futuro alla Scuffet o meglio ancora alla Perin.
C come Capezzi: David Pizarro lo ha eletto come suo erede in maglia viola. Ha esordito nel novembre 2013 in Europa League in maglia viola ed ora si sta facendo le ossa nel Varese sperando di tornare come Babacar e Bernardeschi dopo un torneo completo in serie B.
D come Diakhatè: esulta come Pogba e gioca quasi nella sua stessa posizione di campo. Magari non avrà 16 anni come ufficialmente risulta, anche se certamente non è un nuovo caso Minala, però pur essendo il più giovane della cucciolata in Primavera ha già fatto appuntare il suo nome su taccuini di diversi club stranieri pronti a volteggiare come avvoltoi su questo centrocampista duttile ed in piena fase di ascesa.
E come Empereur: da carta d’identità si avvia ad avere quest’anno già 21 anni ma in realtà come esperienza paga almeno un paio d’annate di dazio. Finalmente in prestito dalla scorsa estate, all’Ischia dovrà dare dimostrazione di essere quel centrale che con Madrigali era spesso una diga nella difesa gigliata, con tanto di vizio del gol sulle palle inattive
F come Fazzi: il suo trasferimento in prestito al Perugia non ha fatto rumore eppure è il giocatore della Primavera con il miglior rendimento della passata stagione. Eccellente l’inizio con la maglia del Grifone, poi alti e bassi ma rimane a 19 anni un esterno offensivo duttile e con il senso del gol
G come Gondo: i prossimi sei mesi diranno quanto vale davvero questo attaccante esterno che però sempre più spesso è usato come centrale. Frenato da una crescita caratteriale non ancora regolare (18 anni compiuti a novembre scorso) ha talento puro nei piedi e sangue costavoriano alla Drogba nelle vene.
I come infortunio: uno lunghissimo ha tenuto fuori per quasi sei mesi l’esterno destro difensivo Lorenzo Venuti, già nel giro della prima squadra l’anno scorso, e dalla passata estate in prestito al Pescara. Che il 2015 gli regali salute e quell’abilità nel correre sulle fasce che lo hanno portato anche nelle Under azzurre.
L come Lezzerini: classe ’95 destinato ad una carriera fulminante, si allena in prima squadra fra Neto e Tatarusanu con il dubbio amletico, che deve essere presto risolto, se per lui sia finalmente meglio andare a giocare in prestito in un club professionistico o all’ombra dei più grandi, nel mezzo di uno scontro fratricida per la maglia da titolare nel ruolo di portiere
M come Mancini: il cognome è da predestinato per questo centrale difensivo già protagonista nelle tournèe estive in prima squadra e che è andato in panchina con la rosa guidata da Montella in Europa League. Con Gigli forma una delle coppie più granitiche ed impenetrabili della prima parte del torneo Primavera.
N come Nicolò Gigli: un esordio coi fiocchi in prima squadra durante la tournèe estiva in Spagna, ha avuto il privilegio di giocare anche contro il Real Madrid. Centrale dotato di un gran fisico, fra una settimana compirà 19 anni e se giocasse non in Italia farebbe già parte in pianta stabile di una prima squadra
O come Octavio: 21 anni compiuti il 29 dicembre scorso, è uno dei più grossi misteri in termini di acquisti della scorsa sessione estiva di mercato. Il nuovo anno dirà se e’ un fenomeno parastatale, come da rubrica della Gialappa’s a ‘Mai dire gol’ o un diamante in attesa soltanto di essere sgrezzato.
P come Petriccione: la sorpresa positiva più incredibile della stagione 2013-2014, è diventato da sei mesi capitano della Primavera. Ora deve far capire se la vita da mediano gli si addice davvero o la scorsa annata è stata solo un fuoco di paglia. E’l’unico della squadra guidata da Guidi finito nella foto ufficiale della prima squadra e forse non a caso.
R come Rebic: arrivato un anno e mezzo fa per la considerevole cifra di quattro milioni e mezzo di euro, dopo 12 mesi condizionati da infortuni ed incomprensioni, ora stenta, fra ancora acciacchi e scarso feeling con il gol, nella serie B tedesca (Rb Lipsia). Il 2015 dovrà far capire alla Fiorentina se la spesa effettuata sarà valsa la pena
S come Simone Minelli: se un tecnico come Vincenzo Montella decide di farti esordire a soli 17 anni in Europa League, sostituendo uno come Cuadrado dopo 25’, qualcosa vorrà pur dire. In quella gara contro la Dinamo Minsk fornì pure l’assist per il gol di Marin. E’uno dei perni dell’Under 18 azzurra guidata da Paolo Vanoli.
T come 35: il numero di maglia in prima squadra di Bagadur. La Fiorentina ha scommesso dalla scorsa estate su questo classe ’95 croato finito nell’affare Badelj. Fisico e piedi ci sono, le prime prove nell’anno vecchio dimostrano difetti già visti in centrali difensivi stranieri della sua età
U come Under: la Fiorentina ne sta facendo crescere molti che si stanno insediando sempre più spesso nelle selezioni giovanili azzurre. Fra i talenti maggiori il giovanissimo bomber (dicembre ’98) Giuseppe Caso, che ha fatto intravedere già colpi come il suo omonimo Pepito Rossi.
V come Vicktor Stevanovic: rappresenta in tutto e per tutto le molte incognite sui tanti stranieri dell’est balcanico nel settore giovanile viola. Questo centrocampista prossimo ai 18enni dovrà nel 2015 far ricredere, così come i vari Dabro, Bagadur e Bitunjac, chi dice che il settore giovanile viola punta poco sul prodotto interno locale, e ha troppe scommesse straniere nel suo parco giocatori.
Z come Zanon: in tempi di vacche magre per gli esterni difensivi questo ragazzo cresciuto nel settore giovanile del Venezia ha stupito per capacità di coprire sempre più a dovere la fascia mancina e nel 2015 è atteso al salto, ad un’età che è sempre uno scoglio decisivo: 18 anni da compiere a luglio prossimo.