curva fiesoleE’ la sera che può regalare a Firenze e alla Fiorentina la seconda finale consecutiva di Tim Cup, quella che fino a poco tempo fa veniva chiamata semplicemente Coppa Italia, e di conseguenza il primo trofeo dalla gestione proprietaria della famiglia Della Valle da quando, nell’estate 2002, i celebri imprenditori dell’abbigliamento e del mondo calzaturiero, divennero azionisti di maggioranza del club gigliato. Alla formazione guidata da Vincenzo Montella basterà un pareggio o anche perdere 1-0. Con altro tipo di sconfitta per la Fiorentina sarà invece eliminazione per mano della Juventus, dopo il due a uno di Salah e compagni nella semifinale di andata. Breve check up in casa viola su squadra, società, staff tecnico e ambiente.

Squadra

L'esultanza di Neto nel famigerato 4-2 della Fiorentina alla Juventus
L’esultanza di Neto nel famigerato 4-2 della Fiorentina alla Juventus

Norberto Murara Neto: un molto probabile futuro giocatore della Juventus che prova ad eliminare quest’ultima dalla Coppa Italia. Ha sorpreso per costanza di rendimento e lucidità tecnico-mentale da quando è tornato in porta per l’infortunio di Tatarusanu e si gioca a livello personale molto piu’ di una semplice qualificazione.

Stefan Savic: ha fatto di tutto per recuperare da una fastidiosa fibrosi al ginocchio sinistro che gli ha creato problemi costanti da inizio anno. Corteggiato anche dalla Juve prima del rinnovo in viola, vuole prendersi la rivincita come molti suoi compagni dall’eliminazione in Europa League di un anno fa.

Gonzalo Rodriguez: da argentino proverà a fermare soprattutto il suo connazionale Tevez per dimostrare al ct Martino, che fino ad oggi non lo ha mai convocato nell’Albiceleste, che merita la maglia indossata in passato da gente come il suo idolo Passarella.

Josè Maria Basanta: il difensore goleador darà una mano a Gonzalo a mettere la museruola allo scatenato Tevez, e battaglierà con Llorente e Morata sui colpi di testa, accantonando la stanchezza che lo ha visto sovrautilizzato negli ultimi due mesi.

Joaquin: pensando a lui e alla Juventus non può che venire in mente il 20 ottobre 2013 ed il gol del momentaneo 3 a 2 che ribaltò completamente il risultato sui bianconeri, padroni del gioco e nel punteggio, in quella domenica finita in trionfo poi per la Fiorentina. Lo spagnolo vuole regalarsi un’altra magia contro la squadra che maggiormente la tifoseria gigliata detesta.

Mati Fernandez: da oggetto del mistero a certezza nel centrocampo gigliato, il cileno piace tremendamente al tecnico bianconero Allegri che lo corteggia in vista della scadenza contrattuale che dice giugno 2016. Le sue punizioni ed angoli possono far male alla Juve che ne ha spesso sofferto l’imprevedibilità.

Alberto Aquilani: fuori Badelj, squalificato, quasi certamente out Pizarro, ancora infortunato, si gioca il posto con Kurtic ma ha più caratteristiche da regista dello sloveno. Un contratto in scadenza a giugno prossimo e tanta voglia di rifarsi dopo un lungo infortunio al tendine d’Achille potrebbero essere le motivazioni giuste per regalarsi una notte da sogno ed una seconda finale di Coppa Italia stavolta da vincere.

Borja Valero: dopo la fatica accusata nella prima parte d’annata ed un infortunio al malleolo, ricucito post match di andata con sette punti di sutura, ora sembra essere tornato uno degli interni di centrocampo piu’ forti del nostro campionato. Battaglierà contro Vidal e Marchisio, provando a far decollare il gioco gigliato.

Manuel Pasqual: ha stretto i denti nelle ultime ore per debellare una contusione al costato destro assai dolorosa che gli ha fatto saltare prima la Nazionale, ed una gara di qualificazione per i prossimi europei, e poi la Sampdoria. Da capitano sogna di alzare finalmente un trofeo con la fascia al braccio e di rinnovare il contratto attualmente in scadenza fra poco piu’ di due mesi.

Mario Gomez: ha già fatto male alla Juventus l’anno scorso in Europa League ed è in salita come morale e condizione. Dopo aver eliminato il Tottenham, cerca una rete per diventare l’idolo della tifoseria gigliata, cercando quella continuità di rendimento troppe volte mancatagli nell’ultimo anno e mezzo.

Mohamed Salah
Mohamed Salah

Mohamed Salah: il giocatore più in forma della Fiorentina con sette gol e giocate da stropicciarsi gli occhi. Il top player viola ha fatto gol due volte nel match d’andata ma non è sazio. Caricato da tutto il popolo gigliato, sa che la squadra guidata da Montella può esaltarne le qualità assolute messe già in mostra nei suoi primi due mesi in Italia.

Staff tecnico:

Vincenzo Montella: affronta Max Allegri con precedenti favorevoli fino ad oggi, ma consapevole che ha la grande chance di poter giocare un’altra finale, stavolta con un parco attaccanti finalmente degno. E’ per lui un esame di maturità in un momento magico per la sua Fiorentina che non vorrebbe assolutamente interrompere ma esaltare con ancora più forza.

Panchina

Dalla duttilità di Tomovic, alla forza fisica di Richards, la difesa di riserva ha buone alternative, considerando anche il magic moment di Alonso. Meno numerose le alternative a centrocampo con Lazzari riapparso sabato scorso nei minuti finali del match con la Samp dopo oltre tre mesi senza vedere il campo, con Kurtic che non è dotato certamente di piedi buoni, con però Vargas che pare in ripresa. Rosi è un sufficiente comprimario ma le carte possibili migliori ci sono per l’attacco con il ritrovato Ilicic, con Babacar che vorrebbe diventare grande e con Bernardeschi che conta i minuti per tornare a rivedere il campo, senza dimenticare gli usati sicuri Diamanti e Gilardino.

Società

Diego e Andrea Della Valle
Diego e Andrea Della Valle

La gara contro la Juventus è determinate anche per organizzare la progettualità futura. Sempre più potere decisionale nelle ultime settimane è finito nelle mani del patron Andrea Della Valle che è pronto a rinnovare il contratto al ds Daniele Pradé, a dare mano libera anche sul mercato al proprio corteggiatissimo tecnico, Vincenzo Montella, ed a preparare una rosa ancora più italiana e competitiva. Ma prima c’è da battere un club con cui esiste una forte rivalità societaria e sul mercato, e conquistare il primo trofeo da quasi 13 anni come proprietari della Fiorentina.

Ambiente

Oltre cento persone hanno deciso di accogliere la squadra prima e dopo l’allenamento di ieri pomeriggio. Un’intera città attende la sfida contro la rivale di sempre a livello di tifoseria, sognando un’altra finale all’Olimpico e quindi finalmente una gioia sottoforma di coppa. Previsto uno stadio Franchi quasi esaurito e soprattutto un tifoso incessante per oltre 90’ e una coreografia nel settore Fiesole che viene descritta, da chi l’ha vista in anteprima, da brividi.

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