Sprazzi di vera Fioretina a Parma. Il pareggio ottenuto dai viola in terra emiliana lascia forse l’amaro in bocca per il rigore (contestato) di Giovinco che ha portato al definitivo 2-2. Una parità che arriva nel finale di gara ma che ha il grande pregio di restituire a Firenze una squadra decisamente più viva e tonica rispetto a quella apatica vista per larghi tratti di questa stagione. Fa ancora fatica la squadra di Delio Rossi, inutile nasconderlo. Il gioco non brilla e spesso si ha l’impressione che la Fiorentina sia la squadra del «vorrei ma non riesco». Nonostante questo però a Parma è arrivata una prova decisamente più convincente, soprattutto per quanto riguarda i secondi quarantacinque minuti di gioco.
Viola double-face Brutto il primo tempo della squadra di Rossi. Imbrigliata dalle manovre del Parma e dalla paura di un altro passo falso esterno, la Fiorentina si è fatta mettere sotto anche a causa di poca coesione tra i reparti. Il gol di Okaka ha messo la squadra con le spalle al muro costringendo Rossi a cambiare le carte in tavole nella ripresa. E i risultati si sono visti. L’ingresso di Cerci ha dato vivacità alla manovra offensiva dei viola. «Spero di ritagliarmi uno spazio per giocare al fianco di Amauri e Jovetic ma decide il mister». L’autore del gol del momentaneo vantaggio dei viola sa di averle combinate un bel po’ nel recente passato e adesso vuole rimediare cercando a ricucire il rapporto con il tecnico. Rossi, da parte sua, non entra nel vivo dell'argomento e si limita a parlare di «occasione persa» dalla sua squadra per ricacciare definitivamente gli spettri della zona retrocessione. Il terz’ultimo posto, occupato dal Lecce, è adesso distante sette punti e quindi la Fiorentina si trova, per così dire, quasi a distanza di sicurezza. Quello che servirà per stare tranquilli, sarà riproporre l’atteggiamento visto nel secondo tempo del Tardini dagli uomini in maglia viola. Non spettacolari, non leziosi ma terribilmente efficaci. Cinici come nel gol di Nastasic e lesti come nella rete di Cerci. La Fiorentina che Firenze vuole vedere è quella.