Alino Diamanti con la maglia della Fiorentina (Ansa)
Alino Diamanti con la maglia della Fiorentina (Ansa)
Alino Diamanti con la maglia della Fiorentina (Ansa)

Nella settimana in cui sono stati ufficializzati i primi due acquisti di questa sessione invernale di calcio-mercato da parte della Fiorentina, Alessandro Diamanti prima e Antonio Rosati poi, va in scena a Firenze anche l’alta moda fra gli stand della Fortezza da Basso, dove vip o presunti tali, provano soprattutto a dare lustro ai marchi della sartoria del Belpaese, tentando far riprendere il Made in Italy. Con l’arrivo in particolare del classe ’83 pratese anche il club gigliato ha deciso di rilanciarsi in chiave prodotto interno lordo, per dare quel tocco anche di toscanità che era un po’ sparita dalle scene con la casacca viola, se non per l’apparizione nel ruolo di portiere titolare, per una sola stagione, di Emiliano Viviano. Diamanti è arrivato, perché di fatto non ha voluto parlare di suo ritorno, in quanto il suo primo arrivo nella città del giglio fu una comparsata con solo tre presenze, nell’anno della C2, e dunque la Fiorentina mette nel motore fantasia, imprevedibilità ed un sinistro che potrebbe, sperano forse alcuni infaticabili ottimisti, anche riaccendere Mario Gomez, forse l’unica vera nota negativa nel reparto offensivo vistosi contro il Palermo.

Fiorentina a Verona con Alino Diamanti Il prossimo avversario per Pasqual e compagni sarà il coriaceo Chievo che il tecnico subentrato due mesi fa sulla panchina dei mussi volanti veronesi, Maran, si è fortemente risollevato in classifica. Proprio l’ex anche di Livorno, Brescia e West Ham potrebbe rivelarsi la chiave giusta per ricollocare nel loro ruolo esatto alcuni elementi fino ad oggi adattati, uno su tutto quel Juan Guillermo Cuadrado che da inizio stagione è stato presto spostato in posizione di trequartista, dove ha perso di efficacia sottoporta, nonostante il gol agli uomini di Iachini, e poco altro. Dall’altro lato il ragazzo cresciuto nella stessa scuola calcio che ha dato i natali nel mondo del pallone di Paolo Rossi, il Santa Lucia, potrebbe essere il perfetto vice di Giuseppe Rossi, anche se tutto ciò porterebbe all’esclusione di Joaquin, autore del sensazione gol del momentaneo 4 a 2 contro il Palermo, rigeneratosi da quando la Fiorentina è tornata a giocare con il modulo 3-5-2.

Alla ricerca della vittoria La formazione gigliata ha bisogno soltanto di un successo contro i clivensi per dimostrare che la sconfitta di Parma è stata un episodio e perché Lazio, Sampdoria ed anche Inter si stanno animando in chiave calcio-mercato, mentre il diktat adesso nella sede gigliata è solo vendere, facendo passare per tessuto pregiato, giocatori che sembrano più avanzi di magazzino (Iakovenko, Hegazy, Brillante, Ilicic e Lazzari su tutti).

Le parole di Antognoni Proprio dalla rassegna di Pitti, ospite dello stand del marchio manifatturiero di scarpe Ortigni, ha parlato del momento in casa viola la bandiera Giancarlo Antognoni. «La corsa per il terzo posto vede la Fiorentina in piena lotta – ha detto il 60enne nativo di Marsciano (Perugia) -. Il momento duro di inizio anno mi sembra sia passato con il mancato rinnovo di Neto, e le relative polemiche, e la successiva sconfitta di Parma. Ora ho visto determinazione della proprietà, è arrivata la vittoria contro il Palermo, da big che cerca fino in fondo la vittoria, e dunque serve solo lavoro e serenità. Montella ed il suo staff hanno dimostrato grande professionalità sotto questo punto di vista e mi auguro che finalmente Pasqual e compagni raccolgano per quanto meritano nelle prestazioni sul campo. Io sono ancora convinto che Mario Gomez possa essere determinante, ecco perché quando sento ipotizzare la cessione del tedesco, spero davvero che non si concretizzi».