Pep Guardiola? Fabio Capello? Josè Mourinho? Nessuno dei tre. Il tecnico a cui da sempre si ispira principalmente nel modo di allenare la sua squadra e nel ricercare il risultato attraverso la costruzione di un gioco Vincenzo Montella è Zdenek Zeman. Domenica prossima l’uomo che siede sulla panchina della Fiorentina sfiderà al Sant’Elia di Cagliari proprio l’allenatore boemo, collega su quella rossoblu’sarda, alla ricerca di conferme proprio nel gioco e nei risultati, dopo la vittoria di domenica scorsa a Verona che, insieme a quella di ieri sera Guingamp, per un po’ ha messo a tacere malumori e negatività dell’ambiente viola dopo la doppia sconfitta contro Sampdoria e Napoli nei turni antecedenti alla sosta per gli impegni delle nazionali.
Montella e la sfida con il suo maestro L’Aeroplanino, da poco arrivato sulla cima del calcio che conta a livello di mister, ha provato a rubare a tutti i tecnici che ha avuto come maestri nella sua prima vita nel mondo del pallone, quella da calciatore, ma è da Zeman che ha provato a farsi forgiare mentalmente nella sua volontà di fare del gioco il dogma, soprattutto a livello offensivo, cercando però con un equilibrio difensivo di accompagnamento, di dare un’idea di squadra compatta in ogni reparto. Molto probabilmente il classe ’47 nativo di Praga sarebbe felice dei progressi mostrati da uno dei suoi discepoli in serie A, soprattutto nell’anno di Catania e nei primi 18 mesi a Firenze, meno invece lo sarà del Montella e della Fiorentina che va in scena da metà della passata stagione, anche se l’allenatore gigliato ha sempre avuto il grande alibi degli infortuni che hanno falcidiato il proprio parco attaccanti. Un Montella che nell’ultimo precedente contro una formazione allenata da Zeman, 8 dicembre 2013, si invento’ Cuadrado seconda punta, mossa che ha riproposto in questa stagione, con alterne fortuna, ma contro cui perse sonoramente, 4 a 2, in una delle poche belle partite della seconda avventura nella Roma del nipote di Čestmír Vycpálek. Ecco perché questa volta, proprio in previsione del nuovo incontro con uno Zeman team, l’allenatore gigliato ha evitato la trasferta di giovedì sera in Europa League di poche ore fa alla spina dorsale della sua squadra: Neto è rimasto in panchina, Gonzalo Rodriguez, Pizarro e Mario Gomez non sono neanche partiti per la Britannia. Perché Montella sa bene che non c’è da fidarsi delle formazione guidate dall’esteta del calcio offensivo, che sono squadre da prendere non con le molle, di piu’, e quindi in queste ore sta istruendo piu’ del dovuto sulla fase difensiva la sua Fiorentina, che da questo punto di vista pare fare piu’ acqua del solito nell’ultimo periodo. Non dare continuità di risultati davanti al proprio maestro per Montella sarebbe piu’ grave del peggior rimprovero della sua proprietà, la famiglia Della Valle.