False fatturazioni o fatturazioni gonfiate per sovvenzionare ex esponenti dei vertici di Finmeccanica. Sarebbe questa l’accusa che ha portato ai domiciliari Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management e due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. Gli arresti sono stati eseguiti dalla GdF nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti.
Pm: «I soldi portati in borsoni nella sede del gruppo» Con i fondi neri, ottenuti attraverso false fatturazioni o fatturazioni gonfiate, gli imprenditori Maurizio e Sabatino Stornelli, già coinvolti in una prima fase dell’indagine, avrebbero sovvenzionato ex esponenti dei vertici di Finmeccanica. E’ quanto emerge dall’inchiesta sul sistema Sistri condotta della Dda di Napoli e coordinata dal Procuratore aggiunto Francesco Greco, che ha portato oggi all’esecuzione di 4 ordinanze agli arresti domiciliari. In particolare secondo le indagini degli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Napoli, il denaro, depositato presso una banca svizzera, sarebbe poi tornato in Italia attraverso ”spalloni” e, dopo essere stato custodito in un doppio fondo della libreria di Maurizio Stornelli, sarebbe stato portato all’interno di borsoni della società calcistica Pescina Valle del Giovenco al settimo piano della sede di Finmeccanica, dove erano gli uffici di Lorenzo Borgogni, ex addetto alle relazioni esterne del gruppo, e dell’ex presidente Pier Francesco Guarguaglini. A consegnare le somme sarebbe stato Vincenzo Berardino Angeloni, ex deputato di Forza Italia e dentista di Guarguaglini, indicato dagli inquirenti come sua persona di fiducia. Anche nei confronti di Guarguaglini la Procura di Napoli aveva chiesto una ordinanza di custodia ai domiciliari, ma tale istanza non è stata accolta dal Gip Francesco De Falco Giannone.