Il governatore contrario all'autonomia differenziata

FIRENZE – Gli strascichi della legge sul suicidio assistito, approvata ieri pomeriggio dal Consiglio regionale [LEGGI] si sentono e probabilmente si faranno sentire per i prossimi giorni.

Il centrodestra si è asserragliato dietro “l’incostituzionalità” della norma, mentre la chiesa toscana ha espresso il suo rammarico per voce de cardinale di Siena Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana, che ha parlato di “sconfitta per tutti”. La consigliera regionale della Lega, Elena Meini, nel suo intervento aveva detto che “La società non può lanciare messaggi di arrendevolezza nei confronti della malattia. Il mio percorso di vita, la mia storia e la mia fede mi impongono il voto contrario nel rispetto e nella tutela della vita”, mentre la europarlamenmtare Susanna Ceccardi ha parlato di “legge inaplicabile e cinica”. Sullo stesso tenore anche l’intervento di Massimo Gandolfini del Family Day che ha parlato di “forzatura costituzionale e legge inutile e dannosa”.

“Non saremo la nuova Svizzera” Il presidente Eugenio Giani, che già l’aveva difesa ieri è tornato alla carica: “La Toscana non sarà la nuova Svizzera”, ha detto ai microfoni dei giornalisti. “Siamo in un paese democratico, noi abbiamo delle regole e la lettura di principi costituzionali spetta alla Corte Costituzionale, la Corte ha dato delle indicazioni su cui il legislatore nazionale è bene agisca con una legge. Poi se, in questa fase transitoria, noi potremo o non potremo avere legittimità rispetto al provvedimento che abbiamo fatto, lo deciderà la stessa Corte. In questo, il nostro legislatore, il Parlamento non è la prima volta, spesso anzi, è stato ricalcitrante”, ha dichiarato a Sky Tg24.

Iscriviti al nuovo canale WhatsApp di agenziaimpress.it
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato sui fatti della Toscana
Iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!