Non accettava la fine della relazione sentimentale con la ex compagna e l’ha perseguitata per mesi, finché non è stato fermato dalla Polizia di Stato. Telefonate anonime, bigliettini sul cofano, minacce di divulgare fotografie relative a rapporti privati, pedinamenti e molestie su Facebook. Un vero e proprio incubo, insomma, quello vissuto da una donna senese, interrotto dall’intervento della Squadra Mobile della Questura di Siena che, nei, giorni scorsi, ha eseguito la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento e divieto di comunicazione emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siena su richiesta della Procura della Repubblica a carico di un uomo residente in città.
Un chiodo sotto il pneumatico F. B., ultratrentenne, lo scorso dicembre era stato ammonito dal Questore di Siena, su richiesta della donna che aveva lamentato delle condotte ossessive e moleste. A seguito del provvedimento, dopo un inziale periodo di “letargo”, ha però ripreso con insistenza a vessare la ex compagna, facendole addirittura trovare un chiodo sotto uno pneumatico della macchina e pedinandola. L’uomo utilizzava inoltre un falso profilo Facebook per screditare la donna, con la minaccia di pubblicare particolari intimi della loro vita di relazione.
Le emoticon incriminate I poliziotti della Squadra Mobile hanno meticolosamente ricostruito tutti gli sviluppi della vicenda e notando nel corso delle indagini che l’uomo, nel postare sul profilo del noto social la notizia della morte di una ballerina uccisa dall’ex fidanzato, condannato ad una pena di soli quattro anni, aveva fatto seguire delle “emoticon” di approvazione del gesto, chiaramente indirizzate alla donna, che si era così letteralmente terrorizzata. I numerosi comportamenti persecutori hanno costretto la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita, come variare il percorso per recarsi a lavoro e a casa e altro. Lo stalker ora rischia una condanna ad oltre sei anni di reclusione.