«Non sono stati anni semplici, quando ci siamo insediati la Fondazione Mps era salva dal fallimento ma ci siamo trovati di fronte necessità impellenti per metterla in sicurezza e siamo consapevoli di aver fatto del nostro meglio». Così il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich ha presentato il resoconto di fine mandato della Deputazione Amministratrice insediatasi nel 2014 e che decadrà con l’approvazione del bilancio 2017 che la deputazione generale dell’ente di Palazzo Sansedoni dovrebbe approvare nella seduta convocata per il 20 aprile. In quella stessa data la deputazione generale dovrebbe nominare la nuova deputazione amministratrice e il nuovo presidente. Nelle scorse settimane Clarich aveva già manifestato la sua non disponibilità a ricoprire la carica di presidente.
Mea culpa «Sono stati anni complessi nella gestione dei rapporti con la banca» ha aggiunto il presidente della Fondazione Mps che attualmente detiene lo 0,003 delle quote azionarie della banca senese. «I nostri successori prenderanno le redini di una Fondazione Mps risanata e pronta a riprendere la strada del futuro con nuovo vigore» ha detto Clarich che, alla domanda dei giornalisti su cosa non rifarebbe al vertice di Palazzo Sansedoni, ha risposto: «Avrei dovuto tenere rapporti più diplomatici con il territorio ed essere più coinvolgente».
Cara banca Dal 2014 ad oggi la svalutazione di banca Mps ha pesato nelle casse della Fondazione Mps per 208 milioni di euro. E’ quanto emerso oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione del resoconto di fine mandato della Deputazione Amministratrice, composta dal presidente Marcello Clarich, dalla vicepresidente Bettina Campedelli e dai deputati Giovanna Barni, Alessandro Fabbrini e Marco Frigerio.
2017, chiusura in utile «Anche quest’anno avremo un bilancio con un buon utile» ha detto Clarich in riferimento al consuntivo 2017. Dal resoconto di fine mandato è emerso che dal 2015 al 2017 i contributi finanziari complessivamente deliberati dalla Fondazione Mps hanno registrato un incremento del 43%, aumento che risulta ulteriormente atteso anche nel 2018, con una previsione di nuove assegnazioni di circa 4,3 milioni di euro. La Deputazione Amministratrice ha inoltre seguito un percorso di riduzione degli oneri che, nel quadriennio, ha portato all’abbattimento di circa il 58% dei costi; rispetto al 2013, la riduzione dei compensi degli organi è stata di circa il 53% e dei costi del personale di circa il 50%.