FIRENZE La capacità di riscossione dei crediti ha un fortissimo impatto sui bilanci comunali e sulla capacità di erogare servizi fondamentali ai cittadini. Oggi il 65% dei Comuni italiani esternalizza il servizio (Agenzia delle entrate o concessionari privati) mentre il 22% lo gestisce in forma diretta con i propri uffici o con società in house. Entrambe le modalità presentano pro e contro, ma certamente la gestione interna garantisce minori costi, diretti e indiretti, ma allo stesso tempo soffre la carenza di personale e di competenze adeguate. Nonostante tutto vi sono esperienze locali positive come le testimonianze riferite dei Comuni di Verona, Milano, Ancona, Pescara, e Clusone, in provincia di Bergamo. E in Toscana i casi di Firenze, Prato e Poggibonsi.
Se ne è discusso stamani in Palazzo Vecchio in un convegno organizzato da Anci sul tema della riscossione coattiva diretta, mentre in Parlamento è in corso il processo della riforma fiscale. Hanno aperto i lavori l’assessore a partecipate e attuazione del programma del Comune di Firenze Giovanni Bettarini e Filippo Vagnoli, sindaco di Bibbiena e delegato di Anci Toscana alla finanza locale.
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“C’è una preoccupazione condivisa tra i Comuni non solo toscani ma italiani, in modo trasversale tra i vari schieramenti politici”, ha dichiarato Vagnoli. “I Comuni si trovano in difficoltà dal punto di vista del titolo I che è quello che riguarda sostanzialmente le entrate e le uscite per erogare i servizi ai cittadini. Un Comune eroga una miriade di servizi; l’esempio classico è quello delle mense scolastiche, dello scuolabus, degli asili nido per arrivare ai centri per le persone con disabilità: sono tutti servizi non obbligatori per legge e quindi i Comuni se non hanno entrate sufficienti possono andare chiaramente in crisi anche se sono veramente importanti per le nostre famiglie. La speranza è che una riforma del sistema di riscossione dei Comuni possa portare ad avere maggiori risorse nel titolo I di entrata, in particolare, perché ricordiamolo che a livello di spese gli aumenti sono stati considerevoli in questi anni e quindi c’è bisogno di avere maggiori entrate senza incidere troppo sulle tasche dei cittadini.”
“Abbiamo deciso ormai da anni di gestire in maniera diretta la riscossione coattiva”, ha sottolineato Bettarini. “È una scelta politica e organizzativa importante che hanno fatto le nostre amministrazioni con il supporto ovviamente dei nostri uffici: questo per far sì che rimanga sempre un rapporto con i cittadini di correttezza e di apertura anche nel momento in cui c’è la criticità della riscossione coattiva. Come sappiamo le risorse sono fondamentali perché servono per dare agli stessi cittadini i servizi a cui hanno diritto.”