TERRANUOVA BRACCIOLINI – “Il consiglio di amministrazione ha scelto McLaren Applied – si legge nella nota – in considerazione delle importanti sinergie strategiche e industriali e del solido commitment finanziario dimostrato nel corso delle trattative. L’accordo prevede un conferimento iniziale di 5 milioni di euro immediatamente dopo l’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano. All’accettazione della procedura concordataria seguirà un ulteriore conferimento di 5 milioni di euro. I rimanenti 40 milioni di euro verranno apportati alla chiusura del concordato. In termini di governance, McLaren Applied assumerà il pieno controllo del cda e nominerà un chief restructuring officer. Gli attuali azionisti avranno il diritto di nominare un amministratore fino alla chiusura della procedura di concordato”.
“Un primo significativo passo avanti verso una soluzione della complessa vicenda della Fimer”. Questo il commento del presidente della Regione Eugenio Giani e del consigliere per il lavoro Valerio Fabiani all’accordo siglato oggi fra tutti gli attori della vicenda (investitore, Cda, azionista e la stessa Clemety che a sua volta annuncia la revoca della propria offerta).
“Confidiamo – affermano Giani e Fabiani – che a partire da questo accordo si possa finalmente mettere un punto fermo e fare un po’ di chiarezza in una vicenda segnata da continui repentini cambiamenti di scenario, ambiguità e divergenze in seno alla governance aziendale che hanno fatto piombare l’azienda in una intollerabile situazione di incertezza fino a mettere a rischio la vita stessa dell’azienda”.
A quanto si apprende l’accordo prevede il conferimento immediato di 5 milioni di euro a seguito dell’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano. Ulteriori 5 milioni saranno conferiti all’accettazione della nuova procedura concordataria e i restanti 40 milioni all’omologa.
“La Regione continuerà a vigilare come ha fatto fino ad oggi, anche in questi giorni di agosto – avvertono Giani e Fabiani – insieme a Comune di Terranuova Bracciolini e alle Organizzazioni sindacali, continuando a considerare questa azienda una sorvegliata speciale. Attendiamo ora il pronunciamento del Tribunale di Milano sul concordato, ma siamo pronti a chiamare tutti al tavolo per poter finalmente discutere del futuro di questa fondamentale realtà. Lo dobbiamo alle lavoratrici e ai lavoratori, incontrati personalmente innumerevoli volte e dei quali conosciamo bene la tenacia ma anche l’entità dei sacrifici che hanno dovuto sostenere”.