«La Corte dei Conti sta indagando sulla procedura di gara con cui l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti (Ato) ha affidato a Sei Toscana l’espletamento del servizio». Lo sottolineano in una nota stampa i candidati consiglieri regionali del M5S di Siena, Arezzo e Grosseto secondo cui nei giorni scorsi la Gdf si sarebbe recata nella sede dell’Ato di Siena, responsabile della raccolta rifiuti anche nelle province di Arezzo e Grosseto, «ed ha requisito tutti i documenti relativi alla gara di affidamento».
Esultano i grillini Nei mesi scorsi gli attivisti M5S delle tre province toscane avevano presentato una mozione in diversi Comuni con cui si chiedeva di impegnare i sindaci a chiedere all’Ato Rifiuti l’annullamento della gara. «In base al bando non era contemplata alcuna competizione sull’entità del corrispettivo da pagare al gestore» spiegano i candidati M5S evidenziando che «nel contratto era addirittura prevista una fase iniziale transitoria al termine della quale l’Autorità avrebbe avviato un confronto con il gestore finalizzato alla determinazione del corrispettivo». Con il risultato che «l’impresa che si aggiudicava la gara sarebbe stata poi libera di formulare all’Autorità qualsiasi richiesta economica non essendo più possibile a quel punto opporre vincoli di sorta alla sua entità» spiegano ancora i candidati consiglieri che concludono: «L’intervento della Corte dei Conti rafforza la convinzione che da tempo anima il gruppo di lavoro del Movimento 5 Stelle sulla estrema opacità dell’operato dell’Autorità espressione di una politica di accentramento da parte della Regione Toscana di Rossi e del suo PD».
I primi sussulti nel dicembre scorso Una vicenda intricata, la gara di affidamento per il servizio rifiuti, che aveva mosso I primi passi nel dicembre scorso portando spaccature all’interno dei Comuni delle 3 province in merito alle ripercussioni sulle bollette dei cittadini legate proprio ai termini dell’accordo tra Ato e Sei Toscana. Al termine di un’assemblea molto accesa era stato dato il via libera alla delibera per il contratto del servizio di raccolta rifiuti. Nonostante le divergenze accese, riscontrate a macchia di leopardo ma in particolare nel Casentino aretino e nella costa grossetana, alla fine era stato varato l’aumento progressivo: a Sei Toscana sono andati 98 milioni nel 2014, 99 nel 2015, 100 nel 2016, 102 nel 2017. A compensazione di quello che viene considerato un ridotto introito iniziale, Sei Toscana ottiene inoltre il prolungamento della concessione a 25 anni.
Bollette più care Le conseguenze per i cittadini della Toscana del Sud sono sostanzialmente di un incremento della Tari, già previsto peraltro in parte per questo anno e destinato a crescere con certezza nel prossimo quadriennio. L’unica alternativa all’impennata dei costi è una prospettiva in realtà di lunga durata: l’aumento sostanzioso della raccolta differenziata (l’obiettivo regionale è al 70 per cento, attualmente siamo poco sopra il 40 per cento), ma soprattutto la capacità di intercettare fette di mercato dove collocare i materiali riciclati per chiudere un circolo virtuoso.