FIRENZE – Da una parte il presidente Eugenio Giani. Dall’altra le associazioni di categoria. Se il governatore ribadisce l’urgenza di Toscana Strade, “serve subito”, chi rappresenta la catena produttiva, risponde un “no” deciso al pedaggio della Fi-Pi-Li.

Gira e rigira dopo un anno siamo ancora fermi all’eventualità di introdurre una tassa per i mezzi pesanti. L’obiettivo della Regione è migliorare la sicurezza di una strada funestata dagli incidenti: gli ultimi giorni, con il traffico vacanziero, la situazione è nettamente peggiorata.

Per gli autotrasportatori il balzello è ingiusto e colpisce i lavoratori. “La Fi-Pi-Li non ha caratteristiche tali da poterla rendere a pagamento, almeno finché non ci sarà una corsia di sicurezza lungo tutti i tratti e delle aree di sosta almeno per cominciare – ha detto Maurizio Bandecchi, responsabile Assotir Toscana. Iniqua perché non può essere solo a carico del trasporto pesante il fardello del pedaggio che metterà in grandissima difficoltà soprattutto le imprese locali che la usano tutti i giorni, mentre per chi la usa come alternativa alla A11, non cambierà granché. Inefficace perché sarebbero scarse rispetto al fabbisogno di una messa in sicurezza complessiva, proprio le risorse che la Regione Toscana prevede di ricavare dal pedaggio selettivo”.

Nel mirino così finisce il presidente regionale. “Giani dice che non facciamo il bene della Toscana se non accettiamo la nascita della Società di Gestione Toscana Strade – ha affermato Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana -. Ma non è così, perché, prima di tutto, noi svolgiamo un servizio essenziale per la Toscana. Quello che non accettiamo è di essere presi di mira per pagare in anticipo delle opere il cui esito non è certo né in termini di fattibilità né di temporalità. Infatti i 14/15 milioni di euro che si prevede di raccogliere ogni anno, non sarebbero minimamente sufficienti per coprire gli interventi, visto che si parla della necessità di almeno 500 milioni di euro totali”.

Allo stato attuale Toscana Strade è un progetto fermo. Da dieci mesi, e Giani, visto il recente caos, ha puntato il dito contro il Consiglio regionale: “Ritengo che subisca le pressioni da parte di uno spirito corporativo di chi di fronte a queste soluzioni reagisce, ma fare politica significa fare anche delle scelte impopolari, per un potenziamento della FiPiLi”.

Di fronte a tutto ciò le opposizioni ne approfittano per attaccare Giani: “Il governatore dopo le tasse per tappare il buco di bilancio della sanità, metterà pedaggio su FiPili. Diciamo no ad un nuovo carrozzone”. Con il 2025 non poi così lontano e un’elezione da sostenere, probabile che resti tutto come è.