Virginio Liberti della Compagnia Gogmagog

Al via la seconda settimana di Inequilibrio, festival della nuova scena tra teatro e danza, in scena dal 2 al 6 luglio al Castello Pasquini di Castiglioncello (Livrono).

Un venditore narrante per il festival Apre la serata una doppia replica alle 17.30 e alle 18.30 la Compagnia Gogmagog con la prima assoluta di “Scherzo ma non troppo”, il racconto delle storie di vita di un formidabile venditore narrate dal loro stesso protagonista. Il testo è di Virginio Liberti. Un’occasione assolutamente irripetibile, soddisfatti o rimborsati. Si prosegue alle 19.30 con Fosca e la prima assoluta di “Tre studi sulla vacuità”, secondo° studio per banda filarmonica, un site- specific che si svolgerà tra l’anfiteatro e il boschetto di Castello Pasquini. La ricerca sul gesto e sul corpo scenico del musicista iniziata due anni fa giunge ad una seconda tappa che coinvolge la banda filarmonica di Rosignano Solvay.

Oscar De Summa

Romeo e Giulietta in chiave pop Alle 21.30 Oscar De Summa presenta il suo primo studio su “Romeo e Giulietta”, spettacolo realizzato nell’ambito del progetto Contemporaneamente Shakespeare, William Shakespeare in chiave pop: verso un teatro popolare di ricerca. In questa rilettura la scelta è quella di sottolineare il potere ribelle delle azioni che i personaggi compiono, ispirandosi al periodo Punk e Rock e, più precisamente, alla ricerca di cambiamento che sta all’origine di questi movimenti. «Ritengo che in questo momento vi sia una necessità di riscoprire l’opera di Shakespeare, – racconta Oscar De Summa a proposito del suo spettacolo – la più importante dell’occidente, alla quale sempre facciamo riferimento ma che in realtà spesso poco conosciamo. Di questo testo classico vorrei sottolineare il potere ribelle delle azioni che compiono tutti i personaggi della tragedia, riferendomi e ispirandomi al periodo Punk, o rock in genere della nostra storia recente in cui i ragazzi  hanno in qualche modo cercato di cambiare le cose, e alle loro premesse quando questi movimenti sono nati, prima che degenerassero riducendosi al trinomio banalizzante di “sesso, droga e rock’n’roll».

Riflessione sul teatro con Morganti Chiude la serata alle ore 22.45 Esecutivi per lo Spettacolo con “La vita ha un dente d’oro”, spettacolo diretto da Claudio Morganti con la drammaturgia di Rita Frongia. “La vita ha un dente d’oro” è un’antica espressione bulgara, oggi non più in uso, che pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c’è sempre un artifizio, una menzogna. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano. Due uomini (Gianluca Stetur e Francesco Pennacchia), un tavolo attorno a cui sedere, occasione fortuita fuori dal tempo, ci sono le carte, una bottiglia, un faro, un cane invisibile e poi gesti, parole, dialoghi, pensieri e nel «perturbante di questo accadere siamo accompagnati da due attori non solo eccellenti ma magistrali, la cui bravura già da sola potrebbe portare alla commozione. O al riso». Nella sua trentennale attività, fin dagli esordi (è stato allievo di Carlo Cecchi), Claudio Morganti ha sviluppato una ricerca di alto livello: dalla collaborazione con Alfonso Santagata ai percorsi personali su Shakespeare e sul Woyzeck di Büchner. Un lavoro sempre caratterizzato da una rigorosa ed originale riflessione sul teatro e sul senso e sul mistero dell’arte della scena, nutrita da scelte spiccatamente controcorrente ma sempre di grande coerenza e vitalità.