banner_51Dal 28 novembre al 5 dicembre Firenze si immergerà nel 55esimo Festival dei Popoli per raccontare i ritratti di una generazione attraverso una panoramica a 360° del cinema contemporaneo.

I luoghi del Festival Per compiere questo viaggio saranno toccati diversi luoghi della città quali il cinema Odeon, lo Spazio Alfieri, l’Istituto Francese e l’Auditorium di Sant’Apollonia, con appendici mondane presso il Rivalta Caffè.

83 documentari da tutto il mondo Tanti i temi toccati dal festival: dai segreti della maison di moda nel documentario ‘Dior and I’ alla rivolta ucraina in ‘Maidan’, dalla leggenda del chitarrista Johnny Thunders in ‘Looking for Johnny’ alla scottante attualità siriana in ‘Silvered Water, Syria Self-portrait’. In totale, lo spettatore potrà scegliere tra 83 documentari da tutto il mondo divisi per sezioni, ovvero: “Concorso internazionale” con corti e lungometraggi inediti in Italia; “Panorama” dedicato alle produzioni italiane; “Eventi Speciali”, la retrospettiva dedicata a Jos de Putter e l’omaggio a Vincent Dietrue. Ad aprire il Festival saranno ‘See no Evil’ di Jos de Putter, una docu-favola che ha come protagoniste tre scimmie che vivono tra gli uomini, e ‘Last Hijack’ di Tommy Pallotta e Femke Wolting sulle scorribande dei pirati somali. In programma anche la prima italiana di ‘Walking Under Water’ di Eliza Kubarska con spettacolari riprese nelle acque del Borneo.

Le anteprime nazionali Saranno sette i documentari italiani in anteprima nazionale: ‘Alberi che camminano’ di Mattia Colombo e Erri de Luca, documentario sul rapporto tra uomo e legno; ‘SmoKings’ di Michele Fornasero, sulla politica industriale dei fratelli Messina nel business delle sigarette; ‘Gesù è morto per i peccati degli altri’, testimonianze firmate da Maria Arena di alcuni transessuali che si prostituiscono a Catania. E ancora l’indagine umana ed economica del nostro pianeta di Hannes Lang in ‘I Want so See the Manager’ ambientato a Pompei; un racconto di vita quotidiana in una casa famiglia in ‘Il diario di Felix’ di Emiliano Mancuso’; la visita a un hospice tra le colline emiliane con Chiara Tosi che incontra alcuni malati terminali ne ‘Il cerchio perfetto’; per finire con ‘L’albero della trasmissione’ di Fabrizio Bellomo che racconta dell’esperienza di una famiglia di inventori. Inoltre, da non perdere la sezione ‘Sui generi(s)’ con documentari che si rifanno ai grandi generi classici, ed una serie di incontri con gli autori, workshop, presentazione di progetti e rough cuts all’interno di ‘Doc a Work’.

di Lorenzo Moretti