«Se compiere cento anni è già di per sé un evento, lo è ancora di più se a compierli è un uomo speciale che nella scienza ha lasciato la sua impronta». Così ha esordito oggi il Presidente dell’Accademia dei Fisiocritici Giuseppe Manganelli nell’aula magna dell’Accademia senese stracolma di persone accorse da tutta Italia per fare gli auguri a  Pietro Omodeo, scienziato di fama internazionale che a Siena ha ormai stabilito la sua residenza. La festa è stata voluta dall’Università di Siena dove Omodeo ha insegnato, dall’Accademia dei Fisiocritici che dal 2011 lo ha nominato socio onorario, e da Res viva, il Centro interuniversitario di ricerca per l’epistemologia e la storia delle scienze del vivente di cui il professore è uno dei fondatori.

La consegna dell’anello dell’ateneo Sentiti ed emozionati i saluti dei rappresentanti di queste istituzioni. Rivolgendosi direttamente al festeggiato, in mezzo a ricordi personali, il Rettore Francesco Frati ha affermato: «Per me, come per tutti i biologi evoluzionisti italiani, sei stato un esempio perché credo si possa ragionevolmente dire che Pietro Omodeo è il più grande biologo evoluzionista di questo paese per il contributo che ha dato alla diffusione della cultura evoluzionistica, per il sostegno alla promozione della zoologia come pure del ruolo dei ricercatori. Per una piacevole coincidenza quest’anno la Notte europea dei Ricercatori si è tenuta, anche nella nostra città, proprio nel giorno del suo compleanno». Il Rettore ha quindi consegnato a un sorpreso e raggiante Omodeo l’anello dell’Università di Siena, «un piccolo omaggio che ricordi il contributo che Pietro ha dato all’ateneo senese e al progresso dell’intera scienza». Manganelli, anche in quanto zoologo, si è detto «felice di aver avuto il privilegio di conoscere un uomo di tale statura scientifica e culturale, un prestigioso e brillante docente, un formidabile e straordinario ricercatore per le scienze della vita e per la storia del pensiero scientifico». La presidente di Res viva Barbara Continenza ha sottolineato che il professore è sempre stato «un riferimento non solo culturale e intellettuale ma anche umano: questi due piani in lui non sono scindibili come non sono scindibili la sua grande competenza scientifica e la sua profondità storica».