Lettere di licenziamento con preavviso alla vigilia della festa dei lavoratori. Sono quelle che stanno ricevendo i 48 dipendenti della Siena Biotech, la società strumentale di ricerca messa in liquidazione dal socio unico Fondazione Mps alla fine del 2014 e per la quale è attualmente in atto la procedura fallimentare. I lavoratori saranno a casa dal 13 giugno e, in un incontro con le rappresentanze sindacali, secondo quanto si apprende, la curatrice fallimentare Silvana Carlone avrebbe garantito l’impegno ad assicurare il pagamento ai dipendenti delle 3 mensilità. I ricercatori, che il 13 febbraio avevano avviato l’occupazione del centro ricerche in segno di protesta, hanno deciso di togliere le bandiere, gli striscioni e i camici bianchi appesi alle finestre dell’immobile. Domani, in occasione della festa dei lavoratori, sarà ufficialmente chiusa l’occupazione e prenderanno il via i giorni di preavviso previsti per legge per il termine del contratto di lavoro.
Due spunti e accapo Dall’occupazione alla disoccupazione dunque per quei lavoratori rimasti in quel centro ricerche che, soltanto un decennio fa, all’epoca dei fasti e dei lustrini senesi, erano il fiore all’occhiello della città e della regione tutta. Oggi con quegli striscioni cadono definitivamente quei fasti e quei lustrini, decadono le speranze dei lavoratori. Il silenzio di un lenzuolo che cade a terra è la stesso eco dei tanti, forse troppi, che hanno voltato spalle ai lavoratori, taciuto colpe o sbandierato impegni poi disattesi. Ma quel che colpisce, in questa amara vicenda, è il tempismo delle comunicazioni che evidenzia egoismo, arroganza e, soprattutto, mancanza di rispetto. Dall’avviso della messa in liquidazione pochi giorni prima di Natale all’ufficialità del licenziamento alla vigilia del primo maggio. Un complesso teatro dell’assurdo degno del miglior Samuel Beckett. A cui oggi, con l’occhio rivolto alla festa dei lavoratori, contrapponiamo la più semplice filastrocca di Gianni Rodari e quei versi scritti a conclusione de “Gli odori dei mestieri”. Affinché i lavoratori, oggi, domani e oltre le ricorrenze, non si arrendano a discapito dei “fannulloni” nelle stanze dei bottoni. Buon #1maggio
Sul camice bianco del dottore
di medicine c’è buon odore.
I fannulloni, strano però
Non sanno di nulla e puzzano un po’