«Creare una famiglia e far crescere dei figli sani, anche psicologicamente, è una scelta personale, è nel diritto di ciascuna persona decidere con chi condividere la propria vita e se procreare, uomo o donna che sia, senza essere giudicata o colpevolizzata se decide di non avere figli e senza doversi sentire offesa da campagne che non considerano con la sufficiente sensibilità i casi di infertilità, fenomeno sempre più in aumento nella nostra società». A sottolinearlo lauro Mengheri, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che interviene sulla campagna promossa dal Ministero della salute sul Fertility day. «Creare una famiglia – spiega Mengheri – richiede delle risorse concrete su cui poter contare, una percezione di sicurezza e di fiducia nel futuro, oltre alla consapevolezza di sé e delle esigenze di chi si metterà al mondo, che vanno costruite gradualmente nel tempo». L’Ordine degli psicologi della Toscana, attraverso il lavoro del “Psicologia & Salute di Genere” ricorda, quindi, l’importanza dell’educazione affettivo-sessuale di cui da tempo si parla e del supporto alla genitorialità nel percorso nascita che viene raccomandato a livello europeo e che numerose esperienze confermano essere un’effettiva risorsa per la coppia genitoriale. «E’ evidente – precisa Fiorella Chiappi, Consigliera dell’OPT, referente del GdL “Psicologia & Salute di Genere” – il superamento del limite fra quella che può essere anche una legittima informazione in merito a ciò che la scienza ci dice, oggi, sulla fertilità e l’infertilità e un tentativo di convincimento in merito alla procreazione precoce. Non possiamo non condividere la posizione di quanti ritengono che la scelta di diventare genitori, uno degli eventi più coinvolgenti a livello esistenziale, oppure di non esserlo, dipenda dalla valutazione delle singole persone di ciò che viene visto come possibile e significativo nella propria vita. Lo Stato, peraltro, dovrebbe agire non tanto cercando di convincere sui tempi più opportuni per la procreazione, ma dando tutto il supporto necessario perché donne e uomini abbiano la possibilità di crearsi una famiglia e le consapevolezze necessarie per esserne responsabili. Ciò richiede – conclude Chiappi – la presa a carico di una serie di problematiche che da troppo tempo sono sfiorate o addirittura rimosse».