PISA – Vendevano opere di Baquiat, Banksy, Picasso, ma anche Kandisky, Klimt, Andy Warhol e tantissimi altri. Opere di artisti tanto diversi tra loro ma tutte unite da una stessa caratteristiche: erano false.
Coinvolti autentici falsari ma anche galleristi compiacenti. 38 persone risultano indagate a vario titolo per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d’arte.
L’esito delle indagini a cura del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, coordinata a livello europeo dal desk italiano dell’Agenzia Eurojust e dalla Procura della Repubblica di Pisa, è stato presentato questa mattina alla stampa a Pisa perché proprio dalla città toscana era partito il primo filone dell’inchiesta nel marzo del 2023 quando i Carabinieri, nucleo TPC di Roma, avevano sequestrato a un imprenditore pisano circa 200 opere di arte contemporanea risultate contraffatte, tra cui quadro ‘Cariatide’ dell’artista livornese Amedeo Modigliani (da qui il nome all’operazione).
Al termine dell’operazione le opere sequestrate sono 2.100 e avrebbero reso oltre 200 milioni di euro a una rete di soggetti operanti in tutta Europa, dall’Italia alla Spagna al Belgio.
Sempre in Toscana, inoltre sono stati identificati tre falsari e individuati altrettanti laboratori di pittura a Lucca e Pistoia la realizzazione delle opere contraffatte. Un altro laboratorio è stato individuato anche a Venezia.