L'ex ad di Banca Mps

ROMA – Quello scambio di mail è stato analizzato in lungo e in largo. Addirittura è diventato oggetto di un’indagine, poi archiviata. Uno dei due protagonisti, David Rossi, è morto nel 2013. L’altro, Fabrizio Viola, domani sarà ascoltato dalla commissione che indaga proprio su quel decesso.

Il 4 marzo 2013 l’allora amministratore delegato di Banca Mps era in vacanza a Dubai e a lui Rossi espresse tutta la propria frustrazione per la situazione derivante dalle vicende di Montepaschi. Il manager in quei messaggi dichiarò l’intenzione di voler andare a parlare con i magistrati, arrivando poi a minacciare il suicidio. Quella mail, con oggetto “Help”, Viola ha sempre sostenuto di non averla letta, ma le dichiarazioni rese dalla sua ex segretaria, Lorenza Pieraccini, sembrerebbero smentirlo. Il passaggio davanti ai commissari sarà quindi importante per questo e altri aspetti legati proprio alle vicissitudini dell’istituto di credito senese. Il presidente Pierantonio Zanettin qualche giorno fa, a questo proposito, ha dichiarato di voler approfondire anche quel filone e l’ex dirigente lo ha vissuto in buona parte come uno dei protagonisti.

Viola è stato al vertice di Rocca Salimbeni tra il 2012 e il 2016 e nel 2020 è stato condannato in primo grado dal tribunale di Milano a 6 anni di reclusione insieme all’ex presidente Alessandro Profumo: i reati contestati vanno dalle false comunicazioni sociali, in merito alla prima semestrale 2015, all’aggiotaggio.

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