ROMA – Il tavolo c’era, gli investitori no. Sulla reindustralizzazione dell’ex Gkn non sono stati fatti passi avanti, nonostante a Roma, alla presenza dei rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, si sia svolto l’incontro tra alcuni protagonisti della vicenda.
C’erano le istituzioni, ma non gli imprenditori che insieme a Borgomeo sosterranno il rilancio dell’azienda di Campi Bisenzio. “Ci è stato detto che c’è bisogno di più tempo, che sono in corso interlocuzioni con il governo. Riteniamo che il governo, tramite il Mise, debba perciò svolgere una funzione di garanzia, per un elemento di trasparenza nei confronti dei lavoratori e degli altri soggetti istituzionali”, ha affermato Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per lavoro e crisi aziendali.
Irritazione è stata espressa dai delegati sindacali. “L’accordo deve essere rispettato, i soggetti interessati alla reindustrializzazione si presentino al tavolo – hanno affermato Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom nazionale, Daniele Calosi, segretario generale Fiom Firenze, Prato e Pistoia, e Silvia Spera, area politiche industriali per la Cgil nazionale -. Oggi tali soggetti non erano al tavolo. La loro partecipazione era prevista, da accordo, entro marzo 2022, siamo alla fine del mese di aprile e non abbiamo traccia di questi soggetti. In questa situazione non ci sono le condizioni per procedere all’accordo di cassa integrazione per transizione, in quanto a oggi mancano gli investitori, la presentazione di un piano industriale vincolante e ben dettagliato e di un piano riguardante la formazione professionale necessaria per la transizione industriale, che sarà finanziata anche da fondi pubblici”.