La procura di Milano ha chiesto il processo per Gianna Nannini, accusata di evasione fiscale pari a quasi 4 milioni di euro. La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal Pm di Milano Andriano Scudieri, è stata trasmessa all’ufficio Gip a dicembre scorso. L’udienza preliminare è già stata fissata e prenderà il via il 3 marzo davanti al Gup Fabio Antezza.
L’accusa nei confronti della rocker senese Stando all’ipotesi accusatoria, la cantante toscana avrebbe sottratto al fisco una somma pari a 3 milioni e 750 mila euro. Un’evasione fiscale realizzata nel quinquennio compreso tra il 2007 e il 2012 attraverso alcune società schermo costituite all’estero (Olanda e Irlanda, paesi dal regime fiscale più conveniente rispetto a quello italiano) dove sarebbero confluiti i guadagni ricavati da dischi e concerti. In questo modo, la rock star sarebbe riuscita a «delocalizzare» all’estero alcuni dei diritti d’autore a lei dovuti da parte di case discografiche come Sony e Universal. Ad aprile, era scattato il sequestro preventivo della villa della cantante a Siena, in località Belriguardo.