Regioni chiuse e spostamenti vietati. Ma nella moltitudine di provvedimenti dal 4 maggio l’unica certezza era la possibilità di spostarsi all’interno della regione. E chissà, qualche livornese già si era pregustato una passeggiata al sole in riva al mare del litorale pisano, chiudendo più di un occhio sull’antica rivalità che contraddistingue le due città. E invece no.

Ordinanza solo per pisani Perché il sindaco di Pisa Michele Conti nella sua ordinanza ha messo nero su bianco che solo i pisani residenti sono autorizzati a passeggiare sulla battigia per fare il pieno di vitamina D e aria di mare. E come da secoli succede praticamente su ogni argomento, dal calcio alla cucina alle tradizioni, da Livorno la risposta non si è fatta attendere.

La replica piccata «E’ roba da Medioevo», ha sentenziato il sindaco della città labronica Luca Salvetti che spiega «se così si facesse in ogni comune (impedendo magari ai pisani di usufruire delle bellezze di Calafuria a Livorno, della Passeggiata di Castiglioncello o delle belle spiagge della Versilia) si determinerebbe una visione “medioevale” dei territori quando i riferimenti erano i contadi, che non ci sembra possa aver alcun senso oggi, soprattutto in territori che hanno livelli di contagio bassi e che sono, a parte il calcio, strettamente legati e connessi». Anche perché, fa notare Salvetti, «l’ordinanza del sindaco di Pisa entra in conflitto con le possibilità che l’ordinanza del presidente della Regione Enrico Rossi prevedeva per tutti i cittadini toscani che consente a chi va a piedi ed in bicicletta di andare dovunque a svolgere attività motoria e ad utilizzare anche il mezzo proprio per andare a svolgere attività sportiva, ovviamente entro il territorio toscano».

Nessuna replica da Pisa E se Salvetti auspica «un ripensamento sulla misura» adottata dal “collega” pisano, Conti preferisce non replicare per non alimentare polemiche forte del detto pisano che “Le parole le porta via il vento, le biciclette i livornesi“.