Fotovoltaico ed eolico: sono i settori in sviluppo del gruppo Estra che da tempo ha infatti avviato un percorso di responsabilità sociale definendo obiettivi gestionali più bilanciati tra gli aspetti economici e la riduzione degli impatti ambientali. In totale il gruppo ha installato circa 32 MWp tra impianti fotovoltaici, eolici e a biomasse e opera nelle rinnovabili in Toscana, Umbria, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.
Eolico Con l’impianto eolico realizzato a Montefalcone di Val Fortore, appena inaugurato, Estra con la società Fonteolica ha avviato ora anche l’attività sul fronte eolico in Campania. Tra i lavori in corso, Fonteolica in Emilia Romagna ha già ottenuto l’autorizzazione per la realizzazione, in accordo con il Comune di Ferriere, di un parco eolico da 10 MW per la produzione di energia elettrica sull’Appennino piacentino con impianti ‘a misura’ di territorio. Si tratta di un impianto di dimensioni calibrate al territorio e nel rispetto della tipicità ambientale e paesaggistica. Sarà in grado di soddisfare, per esempio, più del doppio del consumo civile degli abitanti della Val di Nure che sono poco meno di 36mila. Ulteriori progetti sono in sviluppo e in fase autorizzativa in particolare in Sicilia e in Sardegna. In provincia di Catanzaro, attraverso la società Solgenera costruirà un parco eolico ad Andali, costituito da 18 aerogeneratori e che produrrà 72 mila MW di energia elettrica all’anno per coprire il fabbisogno energetico di circa 65.500 abitanti.
Fotovoltaico E’ stato inaugurato a luglio il parco fotovoltaico realizzato nell’ex area mineraria di Santa Barbara nel Comune di Cavriglia (Arezzo); il più grande impianto pubblico fotovoltaico della Toscana e uno dei più estesi in Italia con i suoi quaranta ettari. Costituito da due impianti, posti uno accanto all’altro nell’area mineraria, la centrale con 17 megawatt di potenza, alimentata unicamente da fonte solare,è stata studiata per il recupero e la valorizzazione paesaggistica dell’ex miniera, con una perfetta integrazione nella morfologia dei luoghi, per conservare un gradevole effetto visivo in relazione alle aree circostanti.L’impianto, di proprietà comunale, sarà gestito per 20 anni dalle società Cavriglia SPV S.p.A. e Tegolaia SPV S.p.A. di cui fanno parte Estra e Cellini CTC Soc. Coop. Complessivamente il parco fornirà energia per circa 20mila abitanti. Tra gli altri impianti già realizzati e a regime, attraverso la controllata Solgenera, attiva da anni nel Sud Italia, cinque si trovano in provincia di Siracusa. Si tratta di quattro impianti a terra nel Comune di Siracusa e uno su serraagricola, nel Comune di Canicattini Bagni, in grado di produrre, ciascuno, oltre 1 milione e 600 mila KWH ora di energia elettrica l’anno e in grado di soddisfare la domanda energetica di oltre 8.000 abitanti. In Sicilia altri due impianti da 1 MW ciascuno, sono già stati autorizzati mentre altri tre sono in fase di realizzazione, per un totale di circa 15 MW complessivi. Solgenera ha allacciato anche un impianto a Torchiarolo, Comune situato nella provincia di Brindisi: realizzato con 9.550 pannelli fotovoltaici, installati a terrasu una superficie di 2,4 ettari, l’impianto produce fino a 0,7 MW. La realizzazione degli impianti ha importanti ricadute occupazionali nel territorio.
Biomasse Modello di efficienza visitato e studiato anche da aziende straniere, l’impianto a biomasse (potenza termica 5.9 MW), realizzato a Calenzano da Biogenera, è alimentato con scaglie di legno vergine (cippato), dalla cui combustione si produce energia elettrica immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale (circa 600 kWhe utili al netto degli autoconsumi) e si recupera energia termica per la produzione di acqua calda del teleriscaldamento urbano ad uso civile. Il calore prodotto viene distribuito agli utenti mediante una rete di teleriscaldamento di 6 Km. L’energia termica è utilizzata per soddisfare il fabbisogno dell’area sportiva di Calenzano (piscine, palazzetto, campi sportivo) e di nuove strutture direzionali/residenziali e universitarie. Il cogeneratore viene alimentato da legna di provenienza locale (entro 70 km), in modo da evitare lunghi viaggi di mezzi pesanti.