ROMA – Ben 68 milioni di turisti, quasi 267 milioni i pernottamenti previsti nell’estate 2023, con una crescita rispettivamente pari al 4,3% e al 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, segnato 65,2 milioni di arrivi e 258 milioni di pernottamenti.

Effetto positivo anche sulla spesa turistica: stimati circa 46 miliardi di euro, con una crescita del 5,4% rispetto al 2022. Emerge dalla nota previsionale di Demoskopika che pubblicata da Ansa in anteprima. Scenario confortante sull’incoming: scelgono l’Italia 35,3 milioni di stranieri pari a poco più della metà (51,7%) del dato complessivo degli arrivi previsti con 131,5 milioni di presenze.

Inoltre, l’analisi storica dei flussi turistici evidenzia che il periodo giugno-settembre del 2023 dovrebbe caratterizzarsi per il maggior numero di arrivi sia rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 (+3,7% di arrivi e + 2,6% di presenze) e sia, addirittura, dal 2000 (+71,9% di arrivi e + 26,2% di presenze).

Incoraggianti le previsioni per l’Emilia Romagna, nonostante l’emergenza alluvione, dalle ripercussioni, ad oggi, difficilmente quantificabili. In particolare, il sistema turistico emiliano-romagnolo risulta tra le prime dieci destinazioni regionali italiane per incremento degli arrivi nel 2023: 6,3 milioni rispetto ai 6,1 milioni del 2022 registrando una crescita pari al 4 per cento. Significativo anche l’aumento delle presenze sul territorio regionale, pari a quasi 500 mila notti in più rispetto ai 12 mesi dello scorso anno. Bene, infine anche la spesa turistica, con una stima di 3,7 miliardi di euro pari ad un balzo in avanti di 6,2 punti percentuale per la sola estate dell’anno in corso.

Inoltre, l’analisi storica dei flussi turistici evidenzia che il periodo giugno-settembre del 2023 dovrebbe caratterizzarsi per il maggior numero di arrivi sia rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 (+3,7% di arrivi e + 2,6% di presenze) e sia, addirittura, dal 2000 (+71,9% di arrivi e + 26,2% di presenze).

A livello territoriale, tutte le destinazioni regionali dovrebbero registrare un andamento positivo dei flussi turistici. In particolare, nel modello previsionale dell’Istituto di ricerca, si collocherebbero, in ordine decrescente rispetto alla variazione percentuale degli arrivi, i seguenti dieci sistemi turistici territoriali: Molise con 76 mila arrivi (+7,3%) e 300 mila presenze (+12,4%), Campania con 3,1 milioni di arrivi (+6,6%) e con 11,9 milioni di presenze (+4,1%), Trentino Alto Adige con 6 milioni di arrivi (+6,3%) e con 26,5 milioni di presenze (+6,7%), Valle d’Aosta con 643 mila arrivi (+6,0%) e con 1,7 milioni di arrivi (+4,8%), Lazio con 5,1 milioni di arrivi (+5,9%) e con 16,3 milioni di presenze (+3,8%). E, ancora, Basilicata con 467 mila arrivi (+5,3%) e con 1,7 milioni di presenze (+3,1%), Veneto con 10,8 milioni di arrivi (+4,7%) e con 46,1 milioni di presenze (+3,1%), Lombardia con 7,4 milioni di arrivi (+4,4%) e con 22,3 milioni di presenze (+4,0%), Emilia-Romagna con 6,3 milioni di arrivi (+4,0%) e con 27,4 milioni di presenze (+1,8%) e, infine Toscana con 7,4 milioni di arrivi (+3,9%) e con 29,1 milioni di presenze (+3,2%).