Voleva andare a Pisa e Firenze il 37enne franco-tunisino arrestato a Lavagna (Genova) e detenuto nel carcere di Marassi che sarà stato espulso dall’Italia perché «persona indesiderata». E’ quanto ha ricostruito la polizia ligure che lo ha fermato mentre era in auto con una prostituta. La proposta di espulsione, basata anche su una nota dell’Aise dove si sostiene che il tunisino aveva ‘radicalizzato’ la propria fede islamica in carcere a Nanterre, in Francia, durante la reclusione per un tentato omicidio, è stata avanzata da Questore e Prefetto di Genova ed è stata accolta dal Giudice.
In carcere ha inneggiato alla Sharia L’uomo, che ha detto di essere in Italia in vacanza e di voler andare a Pisa e Firenze, sarà accompagnato a Nanterre dalla polizia. Il 37enne aveva reagito all’arresto picchiando il poliziotto che l’ha fermato. Nella sua auto è stato trovato un coltellino realizzato con una spatola, un tagliacavi, un piede di porco e una piccola ascia oltre a un pc. Adesso si trova recluso nel carcere di Marassi in isolamento per aver inneggiato alla Sharia e così facendo ha disturbato alcuni detenuti di fede islamica che si sono lamentati con la direzione del carcere. L’episodio è stato segnalato alla Questura dalla direzione del carcere. Gravato da alcuni precedenti penali per furto con scasso, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e tentato omicidio di un coetaneo in una discoteca di Nanterre, il 37enne ha scontato la sua pena nel carcere della città dell’ Hauts-de-Seine dove si trovano alcuni integralisti islamici assistiti tra l’altro da un ‘cappellano’ musulmano. «Molti di loro si convertono – aveva detto a Le Monde Abdelhafid Laribi, assistente spirituale per i musulmano nel carcere di Nanterre – ma pochi hanno nozioni dell’Islam»