Il primo fu Stendhal che uscendo da Santa Croce ebbe “un battito del cuore”. I fenomeni si sono poi ripetuti e si ripetono ancora davanti a opere d’arte di straordinaria bellezza di fronte alle quali persone particolarmente sensibili, svengono. La cosiddetta “Sindrome di Stendhal”. Ora, grazie ad un esperimento si può finalmente misurare la frequenza cardiaca dei visitatori della Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi (nella foto) a Firenze per scoprire l’andamento delle emozioni di chi osserva da vicino i particolari de “L’Apologia della famiglia Medici”.


L’iniziativa – Tutti i dettagli dell’evento saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà martedì 27 luglio, alle 11.30, in sala Nicola Pistelli, alla presenza dell’autrice e scenografa del progetto, Perla Gianni, del dirigente provinciale alla cultura, Massimo Tarassi, di Andrea Bonacchi, docente universitario e membro del gruppo di ricerca e di Pietro Modesti, docente dell’ateneo fiorentino. Si tratta di una nuova particolare esperienza che segue l’esperimento compiuto ne 2007 con il “ribaltamento” della volta affrescata in Palazzo Medici da Luca Giordano. Allora i visitatori poterono “passeggiare” sul dipinto riprodotto a terra sperimentando un contatto fisico con l’opera. Questa esperienza oggi si arricchisce di un percorso ulteriore: le diverse immagini allegoriche del dipinto diventano tappe di un cammino di rappresentazione “scientifica” dell’esperienza individuale di ciascun visitatore. Il progetto integra la percezione visiva a quella sonora in un gioco di ulteriori rispecchiamenti e amplificazioni emotive; per ogni tappa del percorso saranno utilizzati suoni e brani musicali che possano integrarsi con le immagini e i simboli a cui si accompagnano.


Firenze

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