Hanno causato due vittime e un disperso le fortissime piogge che hanno colpito le colline a nord di Massa, provocando due frane principali e alcune decine di smottamenti, a partire dalle 22.00 di domenica 31 ottobre.
A fine mattinata di lunedì 1 novembre si è tenuto nella sede della Protezione civile della città apuana la prima delle riunioni con le autorità locali, presenti il sindaco della città, gli assessori regionali all’agricoltura, Gianni Salvadori e al lavoro Gianfranco Simoncini, insieme al prefetto di Massa, Giuseppe Merendino, a sindaco di Massa Roberto Pucci a quello di Carrara, Angelo Zubbani e alla responsabile regionale della Protezione civile, Maria Sargentini. A partire dalle 00.00 di domenica alle 9.30 di lunedì sono stati registrati dal pluviometro di Massa 220 millimetri di pioggia, che corrispondono a 5 temporali di forte intensità e le previsioni meteo destano preoccupazioni perché stimano possano cadere altri 60 mm di pioggia nelle prossime 6 ore.


I soccorsi – Nel corso della riunione è stato fatto il punto delle situazioni più critiche. Lungo la zona costiera si registrano numerosi allagamenti, causati in primo luogo dal terreno imbevuto di pioggia e si stanno attivando le idrovore nell’area dei corsi d’acqua Fescione, Fosso due canali e Calatella mare. In montagna si registra una franosità diffusa, in aumento a causa della pioggia che continua a cadere. Sono cinque sei gli edifici lesionati e si sta lavorando per mettere in sicurezza l’intera zona.
“E’ doveroso iniziare esprimendo cordoglio per le vittime e vicinanza alle famiglie colpite – ha detto l’assessore regionale al lavoro, Gianfranco Simoncini, presente a Massa – e dire che tutti i soccorsi sono all’opera, con la Protezione civile, i vigili del fuoco le forze dell’ordine e decine di associazioni di volontariato, molte provenienti dalle altre province della Toscana. Abbiamo intenzione di chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza e siamo in contatto costante con la Protezione civile nazionale. Nel pomeriggio alle 17.00 faremo nuovamente il punto della situazione e daremo i necessari aggiornamenti”.
Il sindaco di Carrara ha messo a disposizione i padiglioni di Carrara Fiere per ospitare gli evacuati e i volontari e quello di Massa ha annunciato l’intenzione di proclamare il lutto cittadino


Una situazione critica – Dall’alluvione del Natale 2009 la Toscana non ha smesso di essere flagellata dal maltempo, che ha provocato sia vittime che ingenti danni. Da quel momento a fine 2010 sono 196 i milioni di euro che la Regione ha investito o conta di investire nella difesa del proprio territorio. Ecco una breve sintesi della situazione finanziaria.


Gli aiuti dalla Istituzioni politiche – Cinque le province più colpite tra fine 2009 e inizio 2010 Lucca e Pisa sono le province che hanno subito i danni maggiori tra Natale 2009 e Epifania, seguite da Massa Carrara, Pistoia e Prato. Dopo quegli eventi la Regione Toscana ha stanziato 58 milioni di euro per interventi urgenti nei territori colpiti, nelle province di Massa e Carrara sono stati finanziati interventi di mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico per quasi 19 milioni di euro. Tutti gli interventi sono realizzati o in avanzata fase di progettazione. Un accordo con il Governo per 126 milioni di interventi.
Entro il mese di novembre è attesa la firma di un accordo di programma tra Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente per interventi urgenti, utili a mitigare il rischio frane e alluvioni in Toscana. Di questi, 59 milioni li metterà l’amministrazione regionale e 67 il Ministero che torna a finanziare interventi per ridurre il rischio idrogeologico dopo un anno di “rubinetti chiusi”. I 126 milioni saranno distribuiti per realizzare opere necessarie per la messa in sicurezza del territorio. Si tratta di un intervento importante anche se ben lontano dalle necessità. Tanto per dare l’idea delle necessità il solo piano dell’Autorità di bacino del fiume Magra prevede interventi per più di 350 milioni di euro. Considerando che l’area del Magra è circa un decimo della Toscana, per mettere in sicurezza tutta la regione ci vorrebbero più di 3 miliardi di euro. I 126 milioni saranno spesi così: 21 milioni finanzieranno 46 interventi in tutta la Toscana per ridurre il rischio di frane e smottamenti. Di questi, 13 sono concentrati nella provincia di Massa per un importo di 4,5 milioni; 57 milioni saranno destinati alla riduzione del pericolo di alluvioni e esondazioni con la programmazione di 38 gli interventi su tutta la regione di cui 4 concentrati nella provincia di Massa per un importo di 2,5 milioni; 48 milioni saranno finalizzati alla difesa dei centri abitati dall’erosione costiera. Di questi, 22 milioni saranno destinati alla provincia di Massa.
Piano straordinario per la manutenzione dei boschi
Si tratta di un intervento annunciato dal presidente Rossi in campagna elettorale e già approvato dalla giunta. Prevede uno stanziamento di 44 milioni in 3 anni, di cui i primi 12 solo per il 2010. serviranno la manutenzione dei boschi e le piccole opere idrogeologiche. Risorse che si aggiungeranno ai 30 milioni di risorse ordinarie per il programma forestale.


Le parole di Rossi – “Un bilancio davvero pesante ed inaccettabile, una tragedia umana provocata dagli effetti delle persistenti e straordinarie piogge. Sono tre vite umane spazzate via dal fango che si aggiungono alle tre donne cinesi annegate lo scorso 5 ottobre a Prato nel sottopasso allagato. Voglio esprimere a nome mio e dell’intera regione, la mia vicinanza e solidarietà alle famiglie colpite da questa terribile sciagura. Desidero anche ringraziare tutti i volontari, la protezione civile, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che stanno prodigandosi per intervenire sulle zone colpite e aiutare la popolazione”. E’ questo il primo commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha inviato a Massa gli assessori regionali Gianfranco Simoncini e Gianni Salvatori.
Per il presidente Rossi siamo di fronte ad un territorio sempre più fragile per carenza di manutenzione a cui si sommano gli effetti provocati dai cambiamenti climatici con piogge sempre più intese e violente. Ad aggravare questa situazione c’è la carenza di finanziamenti nazionali, tanto che nel 2009 i trasferimenti alla Regione per finanziare la messa in sicurezza del territorio sono stati azzerati.
“Occorre invece – ha precisato il presidente Rossi – un piano nazionale di investimenti per la prevenzione, con adeguati finanziamenti, perché sulla sicurezza non si può tagliare. Le Regioni da sole non potranno far fronte a questa emergenza: c’e’ bisogno di un grande intervento dello Stato che metta la sicurezza del territorio al primo posto”.


Firenze