Duemila euro di multa per esercizio abusivo di professione e una serie di controlli sulle guide e accompagnatori turistici presenti nello scorso fine settimana a Pisa, in piazza dei Miracoli. È l’esito dei controlli che la Polizia Municipale ha intensificato per il rispetto della normativa sulle guide turistiche e per contrastare il fenomeno dell’abusivismo.
Nessun titolo idoneo per l’attività In piazza del Duomo, infatti, gli agenti hanno sanzionato una cittadina straniera che svolgeva attività di guida turistica nei confronti di una comitiva coreana, accompagnando a visitare i monumenti e fornendo descrizioni storiche e artistiche. Di fronte alla richiesta da parte degli agenti di fornire le autorizzazioni per l’attività in corso la signora non ha saputo mostrare nessun titolo idoneo per l’attività previsto dalla legge e pertanto è scattata la sanzione. Le professioni di guida turistica e di accompagnatore sono disciplinate dalla legge regionale (n. 86/2016) e da una legge nazionale che ratifica quella europea. Per tutti vi è l’obbligo della esposizione ben in vista del cartellino di riconoscimento.
L’assessore al turismo Pesciatini: «Assicurare che i turisti possano rivolgersi a professionisti autorizzati» «La nostra è una città d’arte e cultura a forte vocazione turistica – commenta l’assessore al turismo Paolo Pesciatini – e nostro compito è anche tutelare la corretta trasmissione della conoscenza in merito alla sua millenaria e straordinaria storia. Occorre assicurare che i milioni di turisti che visitano Pisa possano rivolgersi a professionisti autorizzati, competenti e aggiornati a svolgere un compito così importante, come lo sono le nostre guide locali. Ringrazio la Polizia Municipale per avere pianificato e attuato questo tipo di controlli che assicura il rispetto della legalità a garanzia, in primo luogo, dei turisti e di chi lavora in questo delicato settore determinante per il trasferimento del sapere e della nostra cultura. Per questo invitiamo le guide turistiche regolari a continuare nella collaborazione e possibilmente segnalarci casi di esercizio abusivo della professione».