«Caro Sergio ti scrivo per rassegnarti formalmente le dimissioni da vicesindaco del nostro Comune», inizia così la lettera di dimissioni scritta da Mario Pellegrini al sindaco di Isola del Giglio Sergio Ortelli e ieri notte letta in Consiglio Comunale. Una decisione che era nell’aria da tempo per l’eroe della Concordia. Nella notte del 13 gennaio 2012, infatti, il vicesindaco Pellegrini salì sulla nave e vi rimase fino alle 4 del mattino per salvare alcune decine di naufraghi. Mentre altri, come sappiamo, erano scesi da molte ore.

Ortelli PellegriniUna vicenda che torna nelle parole di commiato. «La vicenda del naufragio della Costa Concordia – scrive -, con tutto quel che ne è conseguito, non sarebbe stata gestita così come abbiamo fatto senza una salda amicizia, rispetto reciproco in comunione d’intenti tra tutti noi che abbiamo avuto in prima persona la responsabilità di amministrare la cosa pubblica».

Ma Pellegrini ha parole anche per «i tanti gigliesi che di fronte all’emergenza si sono prodigati ed hanno dato il loro sostegno, al di là degli schieramenti politici e ideali, senza mai mettere in dubbio la buona fede delle nostre scelte, anche quando a volte eravamo costretti a prenderle con rapidità e nella contingenza del momento».

Nella lettera anche un ricordo ai protagonisti di questi anni definiti “storici” per il Comune e per l’isola. «Voglio ringraziare tutte le forze del soccorso, così come tutti gli uomini della Protezione Civile che in questi anni hanno lavorato per l’Emergenza, in testa Franco Gabrielli e Fabrizio Curcio, con cui la stima e l’amicizia reciproca sono andate al di là della semplice collaborazione. Un abbraccio e un saluto lo rivolgo poi a Nick Sloane, persona unica e grande professionista con cui ci manteniamo in costante contatto in nome di un’amicizia vera che andrà al di là di questa vicenda. Un pensiero a Corrado Neri e a tutti gli uomini della sua azienda e della Smit che nei primi momenti dell’emergenza furono preziosi collaboratori attenti e rispettosi della nostra comunità. Così come un pensiero di stima va all’amico Silvio Bartolotti e alla grande famiglia Micoperi con cui è nata da subito una affinità».