«Con il Pd e’ finita, punto. Mi autolicenzio dal Partito democratico, costituiamo un gruppo per conto nostro e ci lasciamo cosi’. Ci si puo’ lasciare anche con serenità». Lo ha comunicato il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi rispondendo ai giornalisti a margine della seduta odierna dell’assemblea toscana. Rossi ha dato due notizie: le dimissioni da funzionario del Partito Democratico della federazione di Pisa, dal quale e’ in aspettativa, e la nascita di un gruppo autonomo di Articolo 1- Movimento democratico progressista assieme alla consigliera Serena Spinelli, anch’essa eletta fra i dem.
«Uscito dal Pd, non ho intenzione di rientrare» «Regolarizzerò i conti col Partito democratico – ha proseguito – per quanto riguarda il versamento dei contributi e altro». Rossi ha mostrato insofferenza per il fatto che la questione della sua dipendenza fra il Pd pisano sia diventata materia di strumentalizzazione politica, ma confida di essere sollevato per aver abbandonato i democratici. «Avete rotto le p… su questa storia. Sono uscito dal Pd, non ho assolutamente intenzione di rientrare perche’ sto meglio, dal punto di vista fisico e mentale – ha puntualizzato -, e a questa età vuol dire pur qualcosa. Canto, posso dire quello che penso, posso fare le battaglie nelle quali credo, credevo e continuerò a credere anche per il futuro. E trovo tanti in giro che hanno lo stesso sentimento». Al punto che «non faccio in tempo a salutare tutti quelli che hanno questo mio stesso entusiasmo. Sto benissimo – ha evidenziato ancora -. Non rientro nel Pd, e liquiderò quello che resta da liquidare. Ho sempre pagato regolarmente il mio contributo. Mi piacerebbe sapere se tutti hanno pagato tutto, ma questo e’ un problema del Pd, ormai non mi riguarda più».
«Se mi sfiduciano il governo della Regione Toscana si interrompe» Dal punto di vista pratico, per perfezionare le dimissioni da funzionario di partito, per il quale e’ stato inquadrato per 30 anni prima nel Pci, poi nelle successive evoluzioni sino al Pd, Rossi attende di fare il calcolo dei contributi per la pensione figurativa. «Appena l’Inps mi fornira’ questi dati, faro’ quello che devo fare». E a chi gli ha domandato di una possibile rottura con il Pd regionale, vista la sua scelta di abbandonare il Partito democratico qualche settimana fa, Rossi ha sottolineato: «Ci troveremo d’accordo come e’ sempre accaduto. Se mi sfiduciano il governo della Regione Toscana si interrompe, sarebbe la prima volta nella storia della Regione. Non sarebbe un guadagno per nessuno. Dal punto di vista personale continuo volentieri a lavorare per la Regione Toscana, perche’ ho avuto un mandato. Gia’ nel 2014 mi proposero di andare in Europa, dissi che c’era da lavorare e da completare la legislatura. Non minaccio nessuno – ha dichiarato ancora il governatore toscano -. Lavorai nel 2014, completando la legislatura e portando anche una serie di risultati decisivi che sono adesso nel Piano regionale di sviluppo». Ad esempio, ha rammentato «proprio ieri parlavamo del piano del paesaggio. Bene, insieme alla legge urbanistica 65 e’ indiscutibilmente il migliore a livello nazionale». Un discorso analogo si applica sulla legge sulle cave, approvata sul finale della scorsa legislatura. Pertanto, fra Rossi che e’ sostenuto dal Movimento democratico progressista e il Pd, «non vedo problemi. Credo – ha chiosato Rossi – che col Partito democratico sulle questioni del governo della Toscana troveremo un’intesa come capitava quando c’era una coalizione».